banner
banner
banner
banner
banner
banner

SULMONA. Non si ferma il botta e risposta sulla villa di via Tratturo. La consigliera comunale, Teresa Nannarone, solleva il caso dell’incompatibilità. Che l’area di Roncisvalle fosse un’area con vincoli nazionali, regionali e comunali lo sapevano anche i bambini, immagino quindi anche l’architetto Berardi.
Perciò l’indifferenza e la reticenza mostrata rispetto alla costruzione di quella che è a mio avviso una “mostruosità”, da soggetti politici con competenze tecniche specifiche è inaccettabile. O forse l’amministrazione vuole dire che qualora gli uffici decidessero di concedere un permesso a costruire sulla statua di Ovidio, sull’Acquedotto di Manfredi, o in piena Piazza Garibaldi, intervenire vorrebbe dire esercitare “un potere di censura nei confronti di quei funzionari”? Quindi è per questo che i cittadini votano gli amministratori? Perché non intervengano, non tutelino i beni paesaggistici, storici e artistici? Non verifichino gli abusi? Non rimettano al centro gli interessi pubblici rispetto a quelli privati? Perché li votano? Perché li pagano? Per nascondersi dietro la distinzione dei poteri mentre si fa scempio del territorio da un punto di vista ambientale e storico e artistico? Non credo.
Sulla costruzione a Roncisvalle l’attenzione andava posta anche per altre importanti ragioni: la Società Zappa, ditta esecutrice dei lavori, il cui amministratore unico è legato da rapporti familiari con i proprietari dell’area, è Ditta che ha ricevuto incarichi diretti dal Comune. E il Comune oggi risulta parte offesa dalle condotte della stessa Ditta. All’interno della stessa Società Zappa consiglieri comunali di maggioranza svolgono ruoli importanti. E ancora: la costruzione è stata realizzata con fondi pubblici. Se nonostante tutto questo i componenti della attuale Giunta hanno ritenuto di NON SPENDERE UNA PAROLA E MEN CHE MENO UNA AZIONE sull’intera vicenda, prendo ancora una volta atto che nella nostra Città l’azione politica ha subito una profonda trasformazione: dall’essere impegno è diventata il suo contrario, ovvero disimpegno. O stucchevole silenzio.

Lascia un commento