SULMONA – Dodici anni di reclusione, risarcimento da liquidare in sede civile, interdizione dai pubblici uffici e pagamento delle spese processuali. È questa la pena inflitta dal collegio giudicante del Tribunale di Sulmona ad un 44 enne del circondario, finito alla sbarra con la pesante accusa di violenza sessuale. Secondo l’imputazione l’uomo, vicino di casa della vittima, dopo essersi appartato con la piccola in uno scantinato, le avrebbe sceso le mutandine toccandola ripetutamente nelle parti intime e si sarebbe perfino denudato. È stata la stessa piccola di appena nove anni a dire tutto ai genitori quando, rientrando a casa piangendo raccontò che quell’uomo del paese le aveva messo le mani addosso e la seguiva sempre aspettandola anche fuori dalla scuola. L’uomo proprio perché avrebbe insistito nel suo atteggiamento, è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Misura che avrebbe violato più volte tanto da spingere l’autorità giudiziaria ad aggravarla con l’obbligo di dimora. Il 44 enne avrebbe chiesto perdono per quelle condotte, come riferito dai testi della difesa. Ma i giudici hanno pronunciato la pesante sentenza di condanna, accogliendo la tesi del Sostituto Procuratore, Edoardo Mariotti e della parte civile, Vincenzo Colaiacovo. Le indagini sono state curate dalla stazione dei Carabinieri di Pacentro.