RAIANO – Cinque mesi e dieci giorni di reclusione. E’ questa la pena patteggiata da un 25 enne albanese, residente a Raiano, finito alla sbarra ieri davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, per aver violato il divieto di avvicinamento nei confronti della sua ex compagna. I fatti risalgono al 16 aprile dello scorso anno quando i Carabinieri della compagnia di Sulmona, allertati dalla vittima durante le festività pasquali, avevano documentato l’avvicinamento dell’uomo alla persona offesa, oltre i limiti stabiliti nelle prescrizioni. Per tali motivazioni la competente magistratura, subito informata della violazione, aveva aggravato la misura in corso, irrogando quella più afflittiva della custodia in carcere, tuttora in atto. Il 25 enne, detenuto nel carcere di Pescara e difeso dall’avvocato, Arselinda Shoshi, ha patteggiato la pena di cinque mesi, ridotta per la scelta del rito. La misura cautelare era scaturita dall’attività d’indagine per atti persecutori e minacce. Dal 2020 al 2022, tra la Valle Peligna e Bergamo dove la vittima si era trasferita per lavoro, l’uomo avrebbe perseguitato la donna, costringendola più volte, secondo l’accusa, a salire sulla propria autovettura ai fini della frequentazione. Una relazione difficile che è andata avanti fino a quando la donna, temendo per la propria incolumità e costretta a modificare lo stile di vita, decise di chiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria. Da qui il divieto di avvicinamento imposto dal Tribunale, violato inizialmente a Bergamo e poi a Raiano dove il giovane fu arrestato e tradotto in carcere.