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“ Purtroppo la vena polemica ha avuto la meglio anche davanti a un gesto di valorizzazione di una manifestazione come la Giostra Cavalleresca di Sulmona”. Lo sostiene Gioventù Nazionale Valle Peligna che vuole fare chiarezza sulla questione e correggere alcune dichiarazioni imprecise, volte a “sminuire l’impegno di ragazzi e ragazze che appartengono a un gruppo politico di destra” Di seguito la nota. “Vista la confusione e la strumentalizzazione generate dall’interpretazione distorta dell’opposizione sul volantino da noi creato, spiegheremo le ragioni della sua nascita, i nostri intenti e chiariremo il significato delle parole utilizzate, travisate e mistificate da chi, purtroppo, prima di parlare non si è informato circa i riferimenti da noi utilizzati.

Il primo punto scottante riguarda infatti proprio l’utilizzo della frase virgolettata “ uomini di milizia “, per gli amanti classicisti un chiaro riferimento ad una citazione nota del filosofo romano Seneca, che precisamente recita “vivere militare est”. Vivere vuol dire combattere, non in modo violento, imbracciando un’ arma, ma combattere per le proprie idee, per ciò in cui si crede, come dovrebbero fare dei ragazzi di vent’anni che vogliono provare a dare il loro contributo per migliorare la società in cui vivono. Tuttavia per combattere affinché qualcosa migliori non bastano le polemiche, è necessario agire, rimboccarsi le maniche e sporcarsi le mani, sacrificarsi, studiare, vivere il mondo e le sue opportunità, impegnandosi prima di tutto nel proprio piccolo.

Saremo noi ragazzi la classe dirigente del domani, investita della responsabilità del futuro della nostra nazione, dunque non possiamo permetterci di cadere nella trappola dello sterilismo valoriale. Noi ragazzi e ragazze di gioventù nazionale siamo quella generazione che combatte contro le mille intemperie per difendere i valori in cui crede, le idee che diventano azione. “Comprendiamo” dunque la strumentalizzazione che è derivata dal nostro volantino, se fatta da chi si è limitato a una lettura superficiale dello scritto, ma non accettiamo che il nostro impegno debba rappresentare un semplice input per i giochi politici di altri. Ci teniamo a dire che la parola “milizia” è sdoganata nel mondo dell’attivismo politico, per di più è stata utilizzata anche a sinistra, nello specifico dal presidente della regione Campania, De Luca, riprendendo proprio questa frase di Seneca in un intervento pubblico. A testimonianza che il messaggio di fondo che intendevamo veicolare altro non era che: uno sprono a battersi per ciò in cui si crede, come si battevano i cavalieri in epoca medievale e rinascimentale per i Capitani dei borghi e sestieri che noi oggi rappresentiamo con le sfide e il corteo storico della Giostra Cavalleresca.
Dunque si, noi siamo “Uomini di Milizia”, siamo militanti di un movimento giovanile, di un partito, e difenderemo sempre le nostre idee.

Rigettiamo in oltre tutte le polemiche scaturite dalla frase di Tolkien, scrittore noto e amato in tutto il mondo per suoi capolavori come: “Lo Hobbit”, “ Il Signore degli anelli “… infatti, continuiamo a citarlo anche in questo comunicato, in quanto spiega a pieno la nostra concezione di uomini di milizia “Io non amo la lucente spada per la sua lama tagliente, né la freccia per la sua rapidità, né il guerriero per la gloria acquisita. Amo solo ciò che difendo.” Sciogliendone il significato per chi è duro di comprendonio: non amo la guerra, amo solo ciò che difendo. In questo caso difendiamo la nostra identità e le nostre tradizioni, sdoganando queste “brutte parole di destra” per farle divenire patrimonio di tutta la comunità.

Per di più, il volantino è parte di un progetto a livello provinciale di gioventù nazionale, denominato “ Identità e tradizione “. Tale progetto vuole andare a rimembrare quelli che sono i valori alla base delle tradizioni locali tanto sentite dalla cittadinanza, non limitando così la celebrazione della festività al solo momento ludico, ma ripercorrendo le radici storico-valoriali, trattandosi appunto di rievocazioni storiche. Ci teniamo anche a specificare che non vi è stato alcun intento, esplicito o implicito, nelle nostre azioni di appropriazione politica della “ giostra cavalleresca “, a discapito della narrazione fatta pervenire dalle testate giornalistiche. Riteniamo infatti che le richieste presentate da più redazioni locali, verso il direttivo della Giostra, di prendere le distanze dal nostro volantino, siano totalmente fuori luogo e incongruenti con le attività e gli impegni di cui è investito il direttivo in causa. Reputiamo tali azioni dei vani tentativi volti a svilire il lavoro di ragazzi e ragazze la cui più grande colpa di base è il colore politico a cui appartengono.

Restiamo comunque soddisfatti del nostro lavoro, stupiti di quanto sia stato “apprezzato” e dell’impegno profuso dalla controparte politica nell’infangare un semplice volantino. Magari se lo stesso impegno venisse investito in un atteggiamento pro attivo a sostegno della Giostra, lavorando congiuntamente per aiutare a valorizzare sempre di più questa splendida manifestazione, riusciremmo a portare a casa un risultato ben più grande per la comunità sulmonese, invece delle solite sterili polemiche.”

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