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SULMONA – Si chiude con due condanne (un anno di reclusione ciascuno) il processo a carico dell’ex amministratore unico del Cogesa e del rappresentante legale della ditta incaricata per il grave incidente sul lavoro che si verificò nell’impianto Tmb della società partecipata. I fatti risalgono al 31 ottobre 2018 quando un operaio di 42 anni era rimasto ferito cadendo dal tetto di un capannone dell’azienda che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti. La ditta era stata chiamata per risistemare il tetto dell’impianto Tmb del Cogesa, danneggiato dal vento, ma mentre si stava per scendere per la pausa pranzo, il giovane operaio sarebbe precipitato prima su un lucernario e poi sulla rete di protezione che sotto il suo peso si è rotta. Un volo di oltre nove metri che lo costrinse al ricovero d’urgenza presso l’ospedale San Salvatore dell’Aquila. L’incidente gli causò lesioni gravissime che incidono ancora sul suo tenore di vita. Secondo l’accusa, fermo restando la condotta abnorme del lavoratore, la piattaforma non era idonea allo svolgimento del lavoro commissionato. L’amministrazione unico del Cogesa non avrebbe sottoscritto personalmente il Duvri mentre il rappresentante della ditta non avrebbe approntato le misure di sicurezza volte a prevenire la caduta dall’alto. Un castello accusatorio contestato dalle difese vista la condotta imprudente dello stesso operaio. Per entrambi gli imputati, assistiti in giudizio dagli avvocati Guido Colaiacovo e Andrea Liberatore, sono arrivate le condanne ad un anno di reclusione, pagamento spese processuali e risarcimento da liquidare in sede civile con provvisionale da 50 Mila euro. La pena resterà sospesa

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