SULMONA – E’ stata lanciata questa mattina a Sulmona la stagione di volontariato per la tutela dell’orso bruno marsicano e volontari da tutta Italia hanno deciso di partecipare, rispondendo all’invito del WWF con la campagna Orso 2X50. Nei giorni scorsi è stata avviata la stagione estiva 2020: tantissime le persone che hanno scritto al WWF Abruzzo per diventare volontari per l’orso e molti di loro sono già stati impegnati nelle prime giornate di attività che li hanno visti montare recinti elettrificati a difesa di un apiario e di piccoli animali da cortile e ripulire, rendendo così facilmente accessibile all’Orso, un frutteto in montagna. Le azioni si svolgono soprattutto nelle aree di connessione esterne ai territori protetti, perché la conservazione del plantigrado deve essere garantita dall’espansione della specie anche al di fuori delle aree di storica frequentazione. Le attività all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise sono patrocinate dall’Ente. Nonostante l’emergenza COVID-19, il WWF non ha voluto rinunciare all’impegno preso con la campagna Orso 2×50 nei confronti della tutela e salvaguardia di questo meraviglioso e unico animale, anche se le attività , per adeguarsi alle norme di cautela, sono state quest’anno ripensate e organizzate per piccoli gruppi e in singole giornate. I volontari saranno impegnati fino al prossimo autunno in azioni di prevenzione del conflitto tra uomo e grandi carnivori, come il montaggio di recinti elettrificati, il recupero di frutteti selvatici, la pulizia di sottopassi, l’informazione e la comunicazione di buone pratiche di comportamento. “Sono solo una cinquantina gli individui di Orso bruno marsicano presenti in natura. Con il progetto Orso2x50 vogliamo darci come obiettivo quello di raddoppiarne la popolazione raggiungendo i 100 individui entro il 2050- spiega Filomena Ricci, delegata regionale del WWF Abruzzo-. Garantire un futuro all’Orso vuol dire, da un lato, lavorare per aumentare l’areale della specie nell’Appennino centro-meridionale e, dall’altro, ridurre quanto più possibile i casi di mortalità della popolazione. Il verificarsi di danni, di natura essenzialmente economica, alle attività antropiche a opera del plantigrado, rappresenta la principale causa di conflitto tra orso e uomo. Di conseguenza un’efficace gestione del “conflitto†attraverso un’adeguata strategia di prevenzione, informazione, nonché il coinvolgimento delle categorie professionali maggiormente interessate, rappresenta sicuramente un elemento indispensabile per la conservazione dell’Orso bruno marsicano e per la sua accettazione da parte delle comunità localiâ€. “È in questa direzione che la Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi, unica Oasi WWF in Italia ad avere fra le proprie presenze faunistiche anche l’Orso bruno marsicano, ha da sempre lavorato, sia con fondi propri che con fondi regionali all’interno e recentemente anche all’esterno del confine amministrativo di propria competenza- aggiunge Sefora Inzaghi, direttrice dell’area protetta-. Per questa sua peculiarità , ha da sempre rappresentato anche il braccio operativo del WWF Italia in tema di Orso bruno marsicano, nel passato anche per le attività relative all’ormai concluso Life Arctos, oggi come fondamentale supporto per l’Associazioneâ€. Ad affiancare i volontari sul campo, oltre al personale dell’Oasi WWF delle Gole del Sagittario, la Direttrice Sefora Inzaghi e Lavinia Canestrani, ci sono Vanessa Ponziani, da anni prezioso supporto per i campi dell’Associazione del Panda e Gabriele Mastropietro, referente grandi carnivori per il WWF Abruzzo.