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Si è concluso il Premio Nazionale di Letteratura naturalistica Parco Maiella con una cerimonia che si è tenuta ad Abbateggio in collaborazione con l’Amministrazione comunale e con il patrocinio di molte istituzioni nazionali e locali. Direttore artistico del Premio, Marco Presutti, con la collaborazione attiva sul palco del presidente Antonio Di Marco hanno proclamato i vincitori delle tre sezioni: ad aggiudicarsi il Tholos iridato della sezione Poesia è il poeta Giuseppe Elio Ligotti, con la sua raccolta L’alga del tempo, Molesini Editore.

Premio Parco Majella per la Narrativa è andato la scrittrice Lisa Ginzburg, con il suo libro Una piuma nascosta, Rizzoli.

Per la Saggistica il riconoscimento è andato a Luigi Alici per il libro Natura e persona nella crisi planetaria.

La cerimonia si è aperta con l’omaggio alla memoria del giornalista Rai, scrittore e storico abruzzese, Franco Farias. Un tributo a un vero e proprio motore culturale per l’Abruzzo scomparso di recente. Sul palco ha ricevuto il Premio sua figlia Alessandra Farias, giornalista come lui.

Premio alla carriera per il giornalista Osvaldo Bevilacqua, cronista della grande bellezza dei borghi e dell’ambiente italiano e vero mattatore della narrazione ambientale attraverso trasmissioni che sono state le più seguite e longeve della televisione pubblica. Il giusto tributo a un grande amico dell’Abruzzo

Premio della Giuria al professor Grammenos Mastrojeni per il suo libro Vola Italia. Ridare le ali a un paese insostenibile in nome di un nuovo cammino di sviluppo fondato sulla biodiversità e l’ambiente

Alla giornalista abruzzese Floriana Bucci il premio del Presidente Antonio Di Marco per il suo libro-inchiesta sulla discarica di Bussi, Il caso Bussi rapporto su un disastro ambientale.

Allo storico poliziotto amico di Fellini, Nicola Longo per l’opera Macaone un altro premio speciale della Giuria, per il racconto di una vita spesa al servizio dello Stato e della forza pubblica.

Premio speciale della direzione artistica al libro dell’ambientalista Jacopo Angelini, Ambiente e monachesimo. Storia ed evoluzione degli habitat dell’Appennino umbro marchigiano, incentrato sullo sviluppo territoriale legato agli insediamenti religiosi.

Un commosso tributo a uno speciale amico del Premio Majella ha chiuso la cerimonia, quello ad Antonio Ascenzo, il maestro gelataio di San Valentino, pluricampione per la sua arte, scomparso di recente, consegnato al figlio presente in platea.

“Si chiude un’edizione davvero speciale, che con tutte le opere e gli autori che hanno partecipato, ci ha nuovamente concesso di aprire una finestra importante sull’ambiente, sull’importanza della tutela e sulla necessaria svolta della sostenibilità non solo a livello popolare, ma soprattutto istituzionale – commenta il presidente del Premio, Antonio Di Marco – . Ottime le opere premiate, di qualità anche i riconoscimenti che abbiamo voluto dare a degli amici speciali del Premio. Voglio ringraziare tutti, a partire dalla nostra Giuria tecnica, che a ogni edizione fa un lavoro di ricerca accurato e di elevatissima qualità nella ricerca dei temi e nella scoperta di autori che trattano con particolari punti di vista il tema della sostenibilità e dell’ambiente. Grazie anche alla direzione artistica di Marco Presutti, che ha saputo dare al Premio il giusto taglio, trasformandolo in una vera e propria occasione di riflessione di tale esigenza di cambiamento e anche bravo presentatore della serata. Grazie anche alla giuria di lettori, che abbiamo voluto e coinvolto in questa edizione perché fosse anche più forte l’invito alla lettura, la promozione dei libri, cosa che facciamo ormai da quasi trent’anni con la stessa passione del primo giorno. Non ultimo il ringraziamento va all’organizzazione del Premio, riferimento per tutti e anche alla Protezione civile di Abbateggio che ha vegliato sulla serata perché tutto andasse per il meglio, consegnando al pubblico che ci segue sempre il messaggio di una cura che è quella che ha fatto diventare grande il Premio e la sua proposta.”

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