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Era il fratello maggiore di Mosè e con lui collaborò per ricondurre il popolo eletto nella Terra promessa. Durante la marcia nel deserto condivise con Mosè difficoltà e responsabilità. Fu a capo del popolo per tutto il tempo in cui il fratello rimase sul Sinai, ma ebbe la debolezza di accondiscendere al desiderio del popolo di farsi un’immagine di Dio. Rimproverato aspramente, fu risparmiato dalla tremenda ira divina per intercessione di Mosè. Dopo la solenne consacrazione sacerdotale, Dio stesso ne difese la legittimità contro la insubordinazione di alcuni oppositori con il miracolo della verga. Ma avendo Aronne dubitato – come Mosè – della possibilità di un intervento divino per far scaturire l’acqua dalla roccia, fu punito da Dio allo stesso modo del fratello: entrambi non avrebbero messo piede nella Terra di Canaan. Morì infatti nei pressi di Cades, dopo che Mosè lo ebbe spogliato delle insegne sacerdotali. Il popolo lo pianse, giudicandolo grande e simile a Mosè.

Martirologio Romano: Commemorazione di sant’Aronne, della tribù di Levi, da suo fratello Mosè unto con l’olio sacro sacerdote dell’Antico Testamento e sepolto sul monte Hor.

Ascolta da RadioMaria:

Il profilo di Aronne è già stato tracciato in maniera magistrale dalla stessa Bibbia, che d’altra parte è, l’unica fonte sulla sua biografia. Oltre all’ampia e articolata trattazione dei primi cinque libri della Sacra Scrittura (il Pentateuco), vi sono due brani nella Lettera agli Ebrei e nel libro del Siracide. La Lettera agli Ebrei fa appunto riferimento ad Aronne all’inizio del capitolo quinto, quando viene avviata la riflessione sul significato e sull’estensione del sacerdozio di Cristo: “Ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, viene costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. In tal modo egli è, in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anch’egli rivestito di debolezza; proprio a causa di questa anche per se stesso deve offrire sacrifici per i peccati, come lo fa per il popolo. Nessuno può attribuire a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne” (Eb. 5,1-4).
Il libro del Siracide (che veniva chiamato anche “Ecclesiastico”) esalta la figura di Aronne inserendola ai primi posti della galleria di “uomini illustri”, ai quali Gesù Ben Sira annette una singolare importanza. Nell’esaltazione di questi “nostri antenati per generazione”, infatti, l’Autore sacro può sottolineare gli aspetti che gli sembrano più significativi per la comprensione del “patto” che Dio ha avviato con il suo popolo. E il sacerdozio di Aronne (e dei suoi successori, fino al contemporaneo Simone) è uno dei più qualificanti.
Fratello carnale di Mosè, è stata una gloria di Aronne quella di essere collaboratore privilegiato (anche se un po’ geloso) del grande capo carismatico che Dio aveva inviato al suo popolo schiavo in Egitto per guidarlo verso la terra promessa. “Egli (Dio) innalzò Aronne, santo come lui (Mosè), suo fratello, della tribù di Levi. Stabilì con lui un’alleanza perenne e gli diede il sacerdozio tra il popolo. Lo onorò con splendidi ornamenti e gli fece indossare una veste di gloria”. L’elogio prosegue con la dettagliata descrizione dei magnifici paramenti indossati da Aronne nell’esercizio del suo ministero. “Mosè lo consacrò e l’unse con l’olio santo. Costituì un’alleanza perenne per lui e per i suoi discendenti, finchè dura il cielo: quella di presiedere al culto ed esercitare il sacerdozio e benedire il popolo nel nome del Signore”. Uomo fragile e peccatore come tutti, Aronne è tuttavia modello di collaborazione con Dio per l’attuazione del suo “disegno d’amore”.

Autore: Piero Bargellini

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