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L’Aquila si candida a Capitale italiana della cultura 2026: lo ha dichiarato il sindaco Pierluigi Biondi nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamani alla presenza del presidente di Regione Marsilio, Alessandro Crociata, direttore della candidatura, Pier Luigi Sacco, in video collegamento e che ha contribuito alla stesura del dossier, il titolare dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila, Salvatore Provenzano (anche lui in video collegamento), il titolare dell’Ufficio speciale per il cratere, Raffallo Fico, il direttore dell’Usr Abruzzo, Vincenzo Rivera, che insieme alla Regione Abruzzo e alla città laziale supportano l’iniziativa promossa dall’amministrazione aquilana e Daniele Sinibaldi, sindaco di Rieti, città che ha annunciato il proprio sostegno alla proposta lanciata dal capoluogo abruzzese.

Salute pubblica e benessere, coesione sociale, creatività e innovazione, sostenibilità socio-ambientale: le caratteristiche del dossier presentato al Ministero della Cultura la cui commissione stilerà la lista delle dieci città finaliste entro il 15 dicembre mentre il 29 marzo 2024 sarà proclamata la vincitrice. Il logo scelto è il Rosone, rivisitato e stilizzato, della basilica di Collemaggio. Una sorta di ‘sfera emozionale’ che virtualmente abbraccia L’Aquila e le aree interne nelle sue molteplici dimensioni; e poi cinque sfumature che simboleggiano i cinque cardini del dossier: Multiculturalità, Multidisciplinarità, Multitemporalità, Multiriproducibilità e Multi-naturalità, che a loro volta, formano l’unicum del segno identitario della città.

Nel suo intervento, il sindaco Biondi ha dichiarato: “La candidatura dell’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2026 rappresenta una importantissima occasione di rilancio e riscatto delle aree interne dell’Appennino centrale. Il dossier presentato al ministero mette in evidenza il percorso di rinascita e rigenerazione dell’Aquila, e dei territori colpiti dal sisma, fondato sulla cultura quale elemento capace di riconnettere, innovare, alimentare crescita e sviluppo economico. Abbiamo lavorato al dossier unitario con lo scopo di avviare una sinergia strategica per la riscoperta delle aree interne del Centro Italia valorizzandone l’identità e il valore. La sinergia con la città di Rieti è nata proprio in ragione del legame storico tra i due territori accomunati anche da elementi naturalistici e archeologici. Una sfida importante che affrontiamo per la seconda volta e con grande coraggio nella speranza di realizzare un progetto culturale condiviso tra istituzioni che finalmente dialogano in modo proficuo per il bene comune”.

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