A meno di due mesi dall’inaugurazione del centro di simulazione SIMULAQ e del Centro studi per l’emergenza sanitaria “Luca Tonini” presso il Dipartimento di Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente (MESVA) dell’Università dell’Aquila, si sta lavorando ora al progetto che vedrà collaborare fattivamente la Scuola di specializzazione di Anestesia e Rianimazione dell’Ateneo aquilano e Leonardo S.p.a., l’azienda partecipata al 30% dal Ministero dell’Economia attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza.
Si è appena concluso, infatti, un corso sperimentale di simulazione medica avanzata ad alta fedeltà finalizzato a operazioni di elisoccorso presso la Training Academy della Divisione Elicotteri di Leonardo a Sesto Calende (VA). Un percorso formativo importante e unico nel suo genere sul territorio italiano, che ha impiegato tecnologie mai utilizzate prima per la formazione in ambiente estremo come simulatori ad alta fedeltà e realtà virtuale. Il tutto sotto la guida esperta di istruttori d’eccezione: ingegneri aeronautici, tecnici e medici esperti in elisoccorso.
Il Prof. Marinangeli, direttore della scuola di specializzazione di Anestesia e Rianimazione dell’Aquila, ha affermato: “L’elisoccorso ha oggi un ruolo chiave nella gestione delle emergenze sul territorio, e ne avrà ancora di più in futuro per la costruzione di nuovi, indispensabili, modelli sanitari. Avere in Italia un’azienda leader in questo settore dotata di un proprio centro di formazione dedicato è un’occasione unica per la formazione delle nuove generazioni di medici. Questo corso di formazione ci ha permesso di sperimentare una metodologia didattica che andremo a utilizzare per diversi progetti futuri, primo tra tutti un master specialistico per la formazione in emergenza e maxiemergenza in area critica. Esso avrà un format particolarmente innovativo e potrà contare su strutture e tecnologie all’avanguardia, anche grazie alla collaborazione con la divisione Elicotteri di Leonardo. L’Abruzzo, negli ultimi anni, è stato martoriato da emergenze e maxiemergenze ed è quindi fisiologico che l’Università, facendo tesoro delle criticità che ha dovuto affrontare, onori la sua missione e si occupi di formare le giovani generazioni ad affrontarle adeguatamente. È quella che si definisce resilienza”.