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PRATOLA PELIGNA – Un pezzo di corso colorato da ombrelli, degustazioni guidate e percorsi enogastronomici, arte e installazioni e, dulcis in fundo, la grande musica. A Pratola Peligna è tutto pronto per l’edizione 2016 delle “Uve dei Peligni ieri, oggi e domani” che dal 5 al 7 agosto trasformerà il centro peligno nella capitale del gusto. Sei le cantine strutturali ospiti della kermesse, già esistenti che non producono più il prodotto che ospiteranno a loro volte tredici cantine. Si comincia alle ore 18 di venerdì 5 agosto con “Spumantiamo”, seminario a cura di Leonardo Seghetti, con degustazione guidata di spumanti locali. Alle 20,30 al via il percorso enogastronomico con l’happening delle istallazioni e dell’arte contemporanea che si fonde con la valorizzazione delle cantine. Sabato 6 giugno alle 19,30 l’esibizione del Coro Gospel davanti il Santuario della Madonna della Libera. Domenica 7 giugno alle 17,30 avrà luogo la premiazione de “il miglior vino del contadino”. Alle 20 a Palazzo Santoro Colella occhi puntati sull’artista pratolano Silvio Formichetti che terrà una dimostrazione di bodypanting, accompagnato dal maestro Massimo Domenicano e dall’attore Filippo Prosperini. Chiusura in grande stile alle 23 con l’attesissimo concerto di Omar Pedrini, ribattezzato il “dinosauro della musica rock”, nel rione “Dentro la Terra”. Gradito ospite della tre giorni l’enologo Vittorio Festa, ingaggiato dagli organizzatori con particolare attenzione. Il programma completo della manifestazione è stato reso noto nel corso di un incontro con la stampa dalla Presidente di Idea Progetto Mariagiovanna D’Andreamatteo che si è detta soddisfatta sia per la risposta alla novità coreografica dell’iniziativa “porta un ombrello” che per il numero di cantine che cresce di anno in anno. Le prevendite sono disponibili presso l’ufficio turistico di Sulmona. Ad augurare lunga vita alla kermesse è stato l’assessore al Comune di Pratola Peligna Dino Di Bacco, ricordando come “l’iniziativa aiuta a valorizzare la storia e la tradizione della cultura pratolana”.

Andrea D’Aurelio

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