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Villalago, fuoco e fede si incontrano nelle fanoglie di San Domenico.

Il piccolo borgo abruzzese di Villalago ha celebrato anche quest’anno il suo patrono, San Domenico Abate, con l’antica tradizione delle fanoglie, grandi cataste di legna che vengono accese in suo onore nei vari vicinati del paese. Un rito, che simboleggia la purificazione dal male e la devozione al santo protettore.

Le fanoglie si svolgono il 21 e il 22 gennaio, giorni della morte e della traslazione delle reliquie di San Domenico.

Il 21 gennaio, i giovani del paese accendono la loro fanoglia nella parte alta del borgo, vicino all’antica torre medievale, mentre il 22 gennaio, dopo la messa solenne e la benedizione del vescovo di Sulmona-Valva, monsignor Michele Fusco, si accende la grande fanoglia cittadina in piazza Celestino Lupi, seguita dalle fanoglie dei vari rioni.

Le fanoglie sono costruite con tronchi di faggio, disposti a formare un cono, con un’apertura nella parte inferiore da cui si avvia la combustione. Il fuoco, alimentato dalla legna, crea un effetto spettacolare, che illumina la notte e scalda l’atmosfera. Attorno alle fanoglie, si radunano le famiglie, gli amici e i visitatori, che condividono momenti di festa, preghiera e convivialità. Si consumano piatti tipici, come salsicce, pesce di lago, patate e dolci, accompagnati da vino e ciambelle. Si intonano canti popolari e religiosi, che esprimono la fede e la cultura del luogo.

Le fanoglie di Villalago sono una manifestazione unica nel suo genere, che richiama ogni anno numerosi visitatori, attratti dalla bellezza e dalla suggestione di questo rito ancestrale

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