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Un nuovo metodo di fare agricoltura grazie ad un brevetto che prevede un metodo di utilizzo di una composizione per la produzione di prodotti vegetali sfruttando il fosforo non assimilabile e rendendolo disponibile.  Il vantaggio è di avere prodotti vegetali arricchiti di microelementi quali iodio, selenio, zinco ed altri grazie a tale composizione e metodo. La composizione può essere liquida o solida in particelle, microparticelle e/o nanoparticelle. Questo brevetto è stato utilizzato sulla patata Igp del Fucino ed i risultati sono stati illustrati nel corso di un convegno svoltosi ieri a Navelli e organizzato dall’Associazione marsicana produttori di patate. All’incontro sono stati presentati in anteprima i risultati conseguiti attraverso programmi di studio e ricerca che l’AMPP ha condotto con l’Università dell’Aquila, al fine di innovare il prodotto “patata”, trovare sempre nuovi sbocchi commerciali ma in primis di offrire al consumatore una coltivazione di qualità, con eccellenti proprietà organolettiche e nutrizionali naturali. Uno studio che mette in risalto l’importanza della patata nell’alimentazione, ristorazione e nella cultura italiana.

Il metodo di coltivazione di un vegetale previsto dal brevetto consiste nell’utilizzo della composizione nella fase di inoculazione nel vegetale realizzata ponendo, prima della semina o durante la semina, i rispettivi semi, tuberi od altri mezzi di propagazione, a contatto con la composizione. Il metodo, in caso di terreno comprendente almeno una percentuale di fosforo non direttamente disponibile per lo sviluppo del vegetale, prevede di utilizzare la composizione, concimi, ammendanti ed ogni altro prodotto per la coltivazione, privo o pressoché privo di fosforo e di sostanze contenenti fosforo.

Il fosforo (P) è uno dei principali nutrienti limitanti che influenza la crescita e l’insediamento delle piante negli ecosistemi terrestri. La maggior parte delle forme di P nei suoli agricoli è rappresentata da sostanze inorganiche non assorbibili e non utilizzabili da parte delle piante richiedendo continue campagne di fertilizzazione a base di fosforo per garantire le produzioni agricole ottimali con costi elevati per gli agricoltori ma, soprattutto, con un elevato tasso di inquinamento ambientale. Con questo nuovo metodo, invece, si crea un’alternativa valida per sostenere il nutrimento delle piante attraverso la mobilizzazione del fosforo bloccato, preservando i suoli dalle perdite di questo elemento chimico essenziale. Al termine dei lavori è stato offerto un menu dedicato alla patata nella splendida location del Castello di Aielli.

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