SULMONA. â€Una proposta di legge fuori luogo che rischia di mettere in ginocchio il settore, che attraversa un periodo di profonda crisi, e che penalizza la cucina tipica abruzzese”. Il presidente di Ascom Fidi Ascom Servizi Sulmona Claudio Mariotti lancia l’allarme sulla proposta di legge regionale, presentata dal consigliere Leandro Bracco (Gruppo Misto), che prevede il via libera al progetto “Home Restaurant”. In base alla proposta, chiunque potrebbe trasformare la propria abitazione, per un massimo di 4 volte al mese, in un ristorante ospitando fino a 20 clienti e praticando prezzi modici. Obiettivo arrotondare le entrate familiari e promuovere i piatti tipici, ma gli addetti ai lavori sono sul piede di guerra. “La ristorazione” spiegano Mariotti e Stefano Marziali rappresentante dei ristoratori Ascom Fidi Ascom Servizi “da anni e’ fortemente penalizzata da una serie di situazioni non regolamentate. Preme sottolineare che i bar ormai sono trasformati in tavole calde che sfornano primi e servono piatti freddi, i centri sportivi sono utilizzati per ospitare feste di compleanno e anniversari, il numero delle sagre è in continua crescita e tutto ciò a discapito della qualità e della vera ristorazione”. Mariotti e Marziali sottolineano come la ristorazione in casa potrebbe trasformarsi in una sorta di “terra di nessuno†priva di regole. “I locali pubblici” rimarcano “sono soggetti a controlli igienico-sanitari e fiscali, cosa che non avverrebbe nei ristoranti casalinghi, situazione già verificatasi con i bed&Breakfast, nati per promuovere la cultura dell’accoglienza in casa e diventati, nella maggior parte dei casi, in strutture ricettive vere e proprie dove non c’è nessun rapporto con il proprietario dell’abitazione e, al riguardo, andrebbero anche messi in atto maggiori controlli fiscali”. Ascom Fidi Ascom Servizi Sulmona sollecita quindi la Regione a valutare le conseguenze che si verificherebbero con l’eventuale approvazione di tale proposta di legge e invoca maggiori controlli. “Questa situazione” conclude Mariotti “è anche il frutto dell’improvvisazione di alcuni ristoratori che hanno sacrificato la qualità al guadagno. Le istituzioni devono vigilare così come gli addetti ai lavori devono lavorare al meglio per tutelare la categoria”. (Red)