Secondo l’ultimo studio realizzato dalla CNA Abruzzo, nei primi nove messi del 2023 la nostra regione è stra le ultime in Italia per investimento delle imprese artigiane: tra iscrizioni e cancellazioni sono 92 in meno. Dal 2009 ad oggi abbiamo perso per strada quasi 7mila imprese artigiane, che vogliono dire qualcosa come circa 20mila addetti, più di quanti ne metta assieme il distretto dell’automotive. In valore percentuale c’è stata una flessione dello 0,33%, in controtendenza con l’incremento nazionale che è stato dello 0,40%: questa flessione posiziona l’Abruzzo al penultimo posto della graduatoria nazionale, davanti solo all’Umbria, e con il Molise davanti a noi. Un quadro negativo specifico, quello dell’artigianato, in confronto al mondo dell’impresa dove i numeri cambiano un po’ in meglio: 362 unità in più, ma con un incremento percentuale che però è meno della metà di quello nazionale. L’andamento per province riflette inevitabilmente l’andazzo generale, seppur con qualche differenza: va molto male a Chieti (- 47), male a Teramo (-24), viaggia con l’affanno L’Aquila (-14). Con Pescara (-7) che decresce un po’ meno degli altri territori. Tra i settori produttivi, le variazioni negative più significative arrivano dalle attività manifatturiere, ristorazione, riparazione delle auto e dei prodotti per la casa, trasporti. Mentre le sole note positive sono legate ai servizi alla persona e alle costruzioni: 44 in più in totale, numero quasi tutto concentrato però nei territori di Teramo e Pescara, che hanno un saldo attivo complessivo di 39 unità. Come si evince, la crisi è forte, occorrono proposte concrete e ampie. In Abruzzo abbiamo una legge regionale sull’artigianato piuttosto avanzata ma l’avvicendarsi di diversi governi regionali non le hanno dato attuazione, nonostante contenga strumenti per rafforzare e sostenere le microimprese. Altri strumenti sono da individuare nel potenziamento dell’accesso al credito bancario e nello sviluppo del micro-credito. E non da ultime le misure per il sostegno alla digitalizzazione, all’internazionalizzazione, alla transizione green, al sostegno mirato alle giovani start-up innovative.