Finalmente anche a L’Aquila approda “Frida en Silencio”, il nuovo ed emozionante spettacolo di Israel Varela, dove musica, poesia e danza si fondono. Un’introspezione nella vita della rivoluzionaria pittrice messicana Frida Kahlo attraverso la musica scritta da Israel Varela, batterista compositore e cantante, anche lui di origine messicana, in collaborazione con Rita Marcotulli, straordinaria pianista e compositrice. Ai due musicisti si aggiungono il contrabbassista Ares Tavolazzi e la danzatrice di flamenco Anabel Moreno. L’appuntamento promosso dalla Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” è per domenica 26 febbraio all’Auditorium del Parco con inizio alle ore 18.
Con il progetto “Frida en Silencio”, confluito nell’omonimo disco per l’etichetta Forward Music Italy e pubblicato nel 2021, Israel Varela e Rita Marcotulli, attraverso sonorità raffinate e soluzioni ritmiche innovative, raccontano la vita di Frida Kahlo, straordinaria donna, icona contemporanea, la pittrice latinoamericana più celebre del XX secolo, nata nel 1907 a Coyoacán in Messico. Una storia caratterizzata da passioni e sventure, da ribellione contro le costrizioni del nazismo e dalla malattia che l’ha accompagnata in un lungo tratto della sua vita fino alla morte, nel 1954, a soli 47 anni.
Le emozioni narrate nelle lettere di Frida Kahlo, insieme alle sue opere pittoriche, hanno ispirato Varela, autore sensibile ed estremamente poetico nelle sue creazioni musicali. La capacità interpretativa e improvvisativa di Rita Marcotulli, il solido sostegno del contrabbassista Ares Tavolazzi esaltano la dimensione espressiva insieme alle coreografie su passi di flamenco realizzate dalla danzatrice andalusa Anabel Moreno.
Lo spettatore resta coinvolto in questo viaggio avventuroso di grandi musicisti e compositori eclettici, sempre alla ricerca di nuove sonorità, che trovano stimoli ritmici da generi musicali apparentemente molto lontani dal jazz come il flamenco e la musica indiana, senza perdere mai di vista l’improvvisazione e la melodia, sempre pronti a dialogare con altre forme d’arte, come il cinema, la pittura e la danza.