banner
banner

Un cosmonauta solitario alto 2 metri e 30 interamente realizzato a mano da tronchi di cedro. E’ una delle tre statue realizzate nell’ambito del progetto Space Days dall’artista bellunese Fabiano De Martin Tropanin che da tempo collabora a Dolomiti Contemporanee, laboratorio che utilizza l’arte e la cultura contemporanea per riqualificare siti industriali, fabbriche abbandonate, complessi d’archeologia industriale dismessi, che si trovano ai piedi delle guglie dolomitiche. E dalle Dolomiti il Cosmonauta è arrivato nel Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga anzi, nel cuore verde: Campo Imperatore dove sorge l’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo che ha collaborato al progetto. Space Days Vol. 3”, il titolo della scultura, arriva in Abruzzo un anno dopo essere stata esposta nelle vicinanze del Vajont: questi uomini di legno, straordinariamente eseguiti, che vogliono andare nello spazio, rappresentano, attraverso una esplicita metafora esplorativa, il desiderio e talvolta l’ansia della ricerca, che accomuna tutti gli uomini immaginativi e creativi, ovvero gli uomini d’arte e quelli di scienza. Il cosmonauta è un esploratore spaziale e c’è il parco che ha capito che questo oggetto giocato nel cuore dei Gran Sasso è un osservatore attento che a cura di una relazione fisica parziale con il paesaggio stesso. L’opera sarà visibile per l’intera estate prima di far ritorno sulle montagne dolomitiche

Lascia un commento