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Sette milioni di euro da corrispondere, attraverso un bando specifico, ad agricoltori ed allevatori delle aree svantaggiate di montagna come indennità compensativa per sostenere i maggiori costi a fronte dei minori ricavi derivanti dagli svantaggi che ne ostacolano la produzione. Il tutto con l’obiettivo di contrastare l’abbandono delle superfici agricole di montagna abruzzesi.
È quanto previsto nel nuovo bando pubblicato, nei giorni scorsi, sul sito internet istituzionale della Regione Abruzzo dal titolo “Pagamenti compensativi per le zone montane anno 2021”, a valere sulle risorse Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020, misura 13 sottomisura 13.1. L’iniziativa è del Dipartimento Agricoltura e prevede una dotazione finanziaria di 7 milioni di euro. La scadenza dei termini per la presentazione delle domande è fissata al prossimo 17 maggio 2021: le procedure sono state già aperte sul portale Sian.
“Si tratta di un aiuto concreto per l’economia delle aree interne presidio di biodiversità e baluardo contro lo spopolamento e il rischio idrogeologico e dell’erosione dei suoli – spiega il vicepresidente della Giunta regionale con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente – la misura può concorrere a garantire un reale presidio del territorio, la salvaguardia della biodiversità, la prevenzione del rischio idrogeologico e dell’erosione dei suoli, nonché il mantenimento dell’agricoltura di montagna. Inoltre contribuisce alla protezione dell’ambiente e all’adattamento ai cambiamenti climatici”.
Il bando è rivolto su tutto il territorio regionale montano classificato svantaggiato ai sensi dell’articolo 3 paragrafo 3 della Direttiva 75/268 CEE, che comprende ben 125 comuni abruzzesi nelle quattro province.
L’aiuto sarà parametrato agli ettari di superficie agricola applicata alla Superficie Agricola Utilizzata (SAU) aziendale.
Per le aziende zootecniche si va da un massimo di 160 euro ad ettaro se la Superficie agricola utilizzata è inferiore ai 10 ettari, ai 20 euro a ettaro, se la superficie eccede i 50 ettari.
Per tutte le altre tipologia di aziende, il range va dai 120 euro a ettaro (fino a 10 ettari di superficie), ai 15 euro a ettaro, oltre i 50 ettari.
Nel bando si precisa che le aziende zootecniche sono quelle che allevano bestiame bovino, ovi-caprino ed equino, in possesso di specifico codice identificativo di allevamento rilasciato dalla Asl territorialmente competente della Regione, e consultabile attraverso la BDN (Banca dati nazionale dell’Anagrafe zootecnica), con un carico di bestiame minimo di 0,2 UBA/ha di SAU aziendale. Il mancato rispetto del rapporto di 0,2 UBA per ettaro comporta il pagamento del premio nella tipologia “altre aziende”.
Attraverso l’attuazione della sottomisura 13.1 sono perseguiti gli obiettivi della focus area 4A volti alla “Salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità, compreso nelle zone Natura 2000, nelle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici e nell’agricoltura ad alto valore naturalistico, nonché dell’assetto paesaggistico dell’Europa”, concorrendo, altresì, al raggiungimento degli obiettivi trasversali relativi all’ambiente e all’adattamento ai cambiamenti climatici.

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