Il presidente Marsilio tradisce l’Abruzzo. L’Autonomia differenziata: quello che il presidente Marsilio definisce un “disegno di legge equilibrato che ha l’obiettivo di far crescere tutta l’Italia” è lo scambio raffazzonato su cui si regge il patto di governo fra Lega e Fratelli d’Italia. Autonomia differenziata in cambio del presidenzialismo, uno scambio d’interesse tra predoni ai danni delle regioni del centro e del sud. Quelli che strumentalizzano il tricolore svendono l’unità nazionale e danno il via libera alle richieste delle regioni ricche. Nella fretta di accreditarsi presso la corte di coloro che plaudono a quest’altra “porcata”, Marsilio dimostra di essere poco informato o in malafede: col suo entusiasmo per la determinazione dei livelli essenziali (quindi non “eguali”) delle prestazioni, omette il fatto che non vi è alcuna garanzia in termini di risorse e che la “spesa storica” non è affatto superata (si legga a questo proposito i commi dall’891 al 901 della Legge di Bilancio). La coesione e la perequazione territoriale sono parole vuote se non si ristabilisce un minimo di equità e la restituzione di quanto sottratto negli anni al Mezzogiorno e alle aree più svantaggiate, calcolato in 100 miliardi di euro (fonte SVIMEZ). Il DDL di Calderoli è lo scalpo concesso alla Lega per raccattare un po’ di voti al Nord e per accontentare i sedicenti “governatori”.
Questo disegno va fermato e il Presidente Marsilio avrebbe il dovere di difendere la nostra regione invece di assecondare le direttive di partito. Difenderemo le ragioni dell’uguaglianza dei diritti tra i cittadini di tutta Italia contro la frammentazione in tanti staterelli regionali che falsi patrioti vogliono imporre.