La nomina da parte del ministro Salvini de nuovo Commissario per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso ha sollevato un gran polverone di polemiche. L’ingegner Pierluigi Caputi sostituisce Corrado Gisonni e il presidente Marsilio torna a sollecitare al MIT lo stanziamento dei circa 60 milioni necessari a completare il quadro finanziario che permetterà la messa a gara del progetto e la soluzione di un problema di enormi dimensioni, che l’Abruzzo attende da tre decenni di vedere risolto.
L’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso promosso da WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia – GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra, parla di “scelta incomprensibile perché nessuno, né Governo, né Regione, sta fornendo una spiegazione plausibile. Invece di giocare a sistemare pedine, Governo e Regione dovrebbero impegnarsi ad accelerare le procedure far partire al più presto i lavori e trovare i 60 milioni di euro che ancora mancano. Non sarebbe accettabile che il lavoro fino ad oggi portato avanti andasse perduto”.
Disappunto della senatrice Di Girolamo M5S) che afferma: “Siamo alle solite, l’Abruzzo non piace al governo. Viene da pensarlo viste le decisioni prese a Roma e le ricadute che le stesse hanno sui nostri territori. L’ultimo caso riguarda la nomina, tra l’altro tardiva, del nuovo Commissario per l’acquifero del Gran Sasso. Non sono in dubbio le qualità professionali e le alte competenze del dott. Caputi, ci mancherebbe. Si tratta di tempistica e opportunità. L’infrastruttura dà da bere a 800mila abruzzesi e negli ultimi due anni il lavoro svolto dal Commissario Gisonni è stato tanto difficile quanto encomiabile. Al prof. Gisonni va il mio personale ringraziamento per quanto fatto durante il suo mandato, lottando contro la ristrettezza dei tempi e la macchinosa lentezza della burocrazia italiana che ben conosciamo. Non manca una stoccata della senatrice sulmonese all’ex pentastellata Marcozzi, già candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della regione e oggi in Forza Italia: “Chi oggi esulta nei tg per la nomina fuori tempo massimo, cercando visibilità politica e ostentando un interesse finora mai mostrato per l’opera, dovrebbe ricordare che lo scorso anno ‐ più precisamente nel mese di luglio 2022 ‐ fu proprio il presidente Marsilio ad elogiare il lavoro di Gisonni dicendo testualmente “finalmente abbiamo le chiavi per arrivare alla soluzione del problema…L’attività della struttura commissariale è stata molto incisiva e il professor Gisonni ha rispettato l’impegno di arrivare nel giro di due anni a portare sul tavolo di confronto una seria ipotesi progettuale. Quindi cosa fanno a Roma se per una volta una cosa in Abruzzo funziona? Semplice, fanno fuori chi l’ha messa a punto e la conosce meglio di altri. Personalmente, è ovvio, non ho nulla contro il nuovo Commissario Caputi. Sono però consapevole di quale enorme perdita di tempo sia un avvicendamento e un passaggio di consegne ai vertici della struttura in questo momento. Si poteva evitare di indugiare ulteriormente e lasciar terminare il lavoro a chi lo ha progettato e messo sul tavolo? Certamente sì. Ma a Roma e a qualcuno in Abruzzo non importa, anzi. Grazie al Prof. Gisonni e buon lavoro al nuovo Commissario”.