Si è svolto presso il Senato un convegno per diffondere le linee guida per ottimizzare le sinergie tra pubblico e privato per la realizzazione delle Comunità energetiche rinnovabili, rivolte sia agli enti vincitori del bando Next Appennino sia a chi non ha ottenuto il finanziamento. L’Appennino centrale si conferma pioniere rispetto allo sviluppo di politiche tese alla sostenibilità ambientale ed energetica. Di questo argomento si è parlato durante il convegno “Comunità energetiche rinnovabili nel PNC sisma: l’opportunità del PPP per l’Appennino centrale”, che si è svolto nella giornata odierna a Roma, presso il Senato. L’incontro, promosso dalla Struttura commissariale sisma 2016, è stato l’occasione per approfondire gli effetti e le opportunità che derivano dall’approvazione da Parte della Cabina di coordinamento del documento nel quale vengono definite le linee guida operative destinate agli enti territoriali che vogliono sviluppare impianti da fonti energetiche rinnovabili per la realizzazione e gestione di comunità energetiche.
Tali Linee guida prevedono la creazione, all’interno dei due crateri, di 22 Comunità energetiche rinnovabili, finanziate dal Pnc per 68 milioni e la cui proprietà resterà pubblica. Queste Cer coinvolgono 64 comuni, con meno di 5mila abitanti, oltre 4 mila privati, e prevedono la generazione di energia attraverso impianti fotovoltaici (principalmente) e idroelettrici.
Il convegno, moderato dal Segretario generale della Fondazione Symbola, è stato introdotto dai saluti del senatore Guido Castelli, Commissario straordinario al sisma 2016, l’assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio Manuela Rinaldi, il Sindaco de l’Aquila Pierluigi Biondi e il Direttore dell’ufficio speciale ricostruzione della Regione Umbria Stefano Nodessi Proietti. Sono intervenuti da remoto il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e il Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Marche, Fabio Pistarelli.
Per l’Appennino Centrale rappresenta un’opportunità da cogliere per dare un’impronta green e innovativa al processo di ricostruzione avvalendosi del Partenariato Pubblico Privato, che emerge come uno strumento cruciale per attuare progetti finanziati da tali fondi e stimolare la ripresa economica italiana. Ma anche l’occasione di attrazione di competenze che vadano a migliorare ed efficientare le opere di ricostruzione.