Il sindaco del Comune dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha rilasciato i dati, forniti dal Dipartimento di prevenzione della Asl, sulla situazione epidemiologica corrente. Nell’area dell’Aquila, città più comuni limitrofi, risultano 106 ricoverati, 6 ricoverati in terapia intensiva, 2835 persone in isolamento domiciliare, cioè positivi asintomatici e 4457, che non sono nel bollettino ma li ha comunicati il sindaco, in sorveglianza attiva, ossia contatti stretti di positivi. Sono ben 7404 cittadini oggetto di misure di confinamento da parte della Asl. Non è specificato cosa si intenda per Area dell’Aquila, ma considerando che nel comprensorio abitano circa 100mila abitanti, si tratta almeno del 7,5% della popolazione.
Ieri sono stati 31 i casi in città con una vittima, 42 invece i positivi totali nel comprensorio aquilano, 104 in quello marsicano e 64 in Valle Peligna. 174 le vittime in provincia dall’inizio dell’emergenza.
Intanto, lo stesso Biondi assieme all’assessore regionale alle Aree interne, Guido Liris, hanno effettuato una visita a sorpresa nell’ospedale San Salvatore per incontrare il personale sanitario e fare il punto sulla situazione emergenza. C’era anche il capo della segreteria del governatore Marsilio, la direttrice aziendale Sabrina Cicogna e la direttrice del presidio Giovanna Micolucci. Hanno incontrato medici del pronto soccorso, tra cui il primario Luigi Valenti e della Rianimazione, tra cui il primario Marinangeli.
Entro un paio di giorni saranno completati i lavori in corso proprio al Pronto soccorso: dove c’era la sede della Polizia ci sarà un pre-triage Covid in modo da completare l’opera di separazione dei percorsi tra i pazienti contagiati dal virus o sospetti tali e quelli che invece necessitano di altre prestazioni. L’elemento più importante emerso dalla visita è la carenza di personale che in questo momento rende difficile anche l’apertura di ulteriori posti letto all’interno del nosocomio. Entrambi, sia Biondi che Liris, hanno rivolto un appello in tal senso.
“La pressione sui reparti – ha detto Biondi – è ancora alta. C’è bisogno di altri posti letto, ci sarebbero anche gli spazi, ma il problema resta sempre spesso: il reclutamento di medici, ma soprattutto infermieri e operatori sanitari. Bisogna recuperare il tempo perso: c’è un avviso aperto per infermieri che bisogna chiudere nel più breve tempo possibile. Ho suggerito anche di aprire un avviso di mobilità per verificare se c’è qualche aquilano in giro per l’Italia che vuole tornare in città . Ne serve uno anche per gli operatori socio-sanitari, il lavoro interinale non è più sufficiente. Bisogna fare subito e in maniera energica: intorno a noi si muovono in tantissimi. E’ importante anche la collaborazione con l’Università visto che ci sono corsi di laurea che sforneranno nuovi e giovani infermieri. Sul Pronto soccorso si stanno ultimando i lavori. La cosa più importante è rallentare la pressione su quello che da luogo di transito è diventato, di fatto, un luogo di degenzaâ€.
Anche Liris ha sottolineato che “l’impatto quantitativo del virus sul territorio è stato devastanteâ€: “L’ospedale hub dell’Aquila ne ha risentito. La gestione dei numeri è difficile, ma ci sono lavori in corso che consentiranno ampliamenti degli spazi e dei posti letto, ma per questo servirà il personale. Laddove non c’è la possibilità di contrarre l’attività ordinaria bisogna ricorrere immediatamente agli scorrimenti delle graduatorie, andando a reperire risorse ovunque, anche nel privato. Oggi il personale è sotto grande pressioneâ€.
Il sindaco Biondi interviene anche sulla crisi delle imprese: “C’è una fetta di imprenditori e aziende che, a causa di un tecnicismo burocratico normativo, è tagliato fuori dal sistema di indennizzi promossi sino ad ora dal governo, sia con il decreto rilancio sia con il decreto ristori bis. Una situazione che all’Aquila e nei comuni del cratere 2009 è resa ancora più complessa dai processi di ricostruzione in atto e che ho portato all’attenzione del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, del ministro dell’Economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, e del ministero dello Sviluppo economico. Le somme erogate dall’esecutivo nazionale per sostenere le attività produttive in crisi a causa del coronavirus sono legate alla perdita percentuale di fatturato mettendo a paragone i mesi di marzo e aprile 2019 con i mesi di marzo e aprile 2020. L’unica eccezione prevista nei due decreti è concessa ai titolari di partita iva aperta dopo il 31 dicembre 2018 a cui è riconosciuto un rimborso forfettario, perché l’attività potrebbe essere partita successivamente al periodo preso in esame”.
Questa agevolazione, però, esclude numerosi soggetti registrati prima del 31 dicembre 2018. “Anche questi, di fatto, diventati operativi successivamente al bimestre marzo-aprile 2019: la data di apertura della partita iva, infatti, spesso non coincide con l’effettivo inizio dell’attività e di conseguenza con il primo giorno in cui si iniziano ad avere ricavi, come nel caso di quelle ricomprese, post 31 dicembre 2018”, spiega Biondi. “Una fattispecie che, in città e nel territorio, coinvolge diversi professionisti e titolari di attività commerciali che, a causa di ritardi negli allacci delle utenze piuttosto che nella riconsegna dei lavori da parte delle ditte o per i lavori dei sottoservizi, adesso si ritrovano in un limbo amministrativo, costretti a rimanere chiusi e senza la possibilità di poter accedere a fondi per compensare, almeno in parte, le perdite”.
Pertanto, Biondi scrive una lettera al premier, al ministro dell’Economia e al Mise, chiedendo di tenere in considerazione questa specificità , legata essenzialmente alle aree colpite dal sisma 2009, “al fine di prevedere, auspicabilmente nella legge di conversione del decreto ristori-ter, o in previsione del decreto ristori-quater, una norma che consenta ai titolari di partita iva del cratere 2009, attualmente esclusi dai rimborsi per la diminuzione di fatturato, di prendere a riferimento altri periodi temporali rispetto a quelli previsti dalle disposizioni attuali, vista la specificità rappresentata da questo territorio”.