banner
banner

La CGIL torna a tuonare sulla mancata presenza del medico del 118 nei territori dell’Alto Sangro durante il periodo estivo. Secondo la ASL 01 tale circostanza sarebbe ricollegabile unicamente alla mancanza di medici su tutto il territorio nazionale e all’indisponibilità degli stessi, se presenti, a prestare attività lavorativa nei sevizi dell’emergenza/urgenza in territori remoti e marginali della nostra Provincia.

Ma la CGIL non ci sta e in una nota scrive: ‘Non è accettabile scaricare la responsabilità della gestione del servizio in questione su tutti quei medici che, con abnegazione e spirito di servizio, continuano a lavorare nonostante la totale assenza di programmazione e di investimenti nelle strutture sanitarie provinciali. Tale responsabilità, in effetti, va attribuita esclusivamente a chi realmente dirige la ASL della Provincia dell’Aquila. La carenza di personale sanitario, con la conseguente demedicalizzazione dell’ambulanza del 118, rischia di accentuare l’isolamento dei Comuni delle nostre aree interne. E ciò in quanto, dato che le postazioni del 118, in molti Comuni Montani, hanno rappresentato, e rappresentano tuttora, l’unico presidio sanitario dell’emergenza/urgenza, la direzione della ASL1, anziché rimanere inerte, avrebbe dovuto potenziare questo servizio. Ancora una volta, invece, come anticipato, cittadine e cittadini, turiste e turisti dell’Alto Sangro si sono trovati deprivati dei servizi sanitari essenziali, con sentimenti diffusi di sconcerto, rabbia e precarietà, in un territorio che, invece, come è noto, proprio per le sue caratteristiche, avrebbe bisogno di attenzioni e di una capacità di programmazione specifica. Eper tutto il corrente mese di settembre, verrà garantita la presenza del medico del 118 unicamente per otto giorni, lasciando i turni scoperti per tutto il resto del mese. La COMPLETA SOPPRESSIONE DELLA GUARDIA MEDICA TURISTICA (messa in atto dalla ASL 1 L’Aquila Avezzano Sulmona a partire dal 2021) ha inciso ed incide negativamente anche sulla competitività dell’offerta turistica complessiva dell’intero comprensorio; ancora, il CONTINUO E SISTEMATICO RIDIMENSIONAMENTO DEL SERVIZIO DI GUARDIA MEDICA ha prodotto e produce precarietà e disgregazione sociale, peggiorando le condizioni di vita delle cittadine e dei cittadini residenti e favorendo lo spopolamento delle aree interne. Senza contare che la MANCANZA DEL MEDICO DEL SERVIZIO DI EMERGENZA/URGENZA DEL 118 (Ambulanza con Autista, Infermiere e senza MEDICO) rappresenta l’aspetto più drammatico, più doloroso e più pericoloso nel contesto dello smantellamento generale dei servizi medici e di assistenza sanitaria di emergenza e di continuità nei paesi delle Aree Interne dell’Abruzzo e, in particolare, nei paesi dell’Alto Sangro, distanti dal nosocomio più vicino (Avezzano) ben 60 chilometri. Da cinque anni, gli amministratori locali, la CGIL della Provincia di L’Aquila e i Comitati Civici Territoriali chiedono alla ASL1 L’Aquila Avezzano Sulmona di ripristinare, per le ragioni suesposte, tutte le prestazioni di medicina di continuità e di medicina di emergenza/urgenza al fine di garantire ai cittadini e alle cittadine residenti e ai turisti e alle turiste che visitano il PNALM il pieno godimento del Diritto alla Salute, così come sancito dalla nostra Costituzione. Visto quanto finora esposto, e considerato l’interesse diffuso della materia, si richiede con estrema urgenza un’audizione presso codesta Spett.le Commissione, alla presenza dell’Assessora Regionale alla Salute, della Direzione Strategica della ASL1 e dei componenti del Comitato Ristretto dei Sindaci ASL1 Abruzzo“.

Lascia un commento