Si è svolta ieri, dopo molteplici richieste da parte delle organizzazioni sindacali, la riunione del Tavolo regionale per l’avvio dell’anno scolastico 2020/2021 presso l’Ufficio Scolastico regionale per affrontare le questioni afferenti l’emergenza pandemica da COVID 19 nei servizi educativi, nidi e servizi integrativi, della nostra Regione.
Alla riunione, presieduta dalla Direttrice dell’USR, hanno partecipato per la Regione Abruzzo gli Assessori Verì e Quaresimale, il presidente dell’ANCI Abruzzo e la rappresentante del Gruppo Nazionale Nidi Infanzia. Le Organizzazioni sindacali hanno rappresentato che a oggi non si ha contezza della situazione, specie in ordine al livello di attuazione del Protocollo per la sicurezza, in quanto a differenza di quanto accade ad esempio per le scuole, di ogni ordine e grado, non esiste nella nostra regione una mappatura di tutti i servizi educativi esistenti. Per tale ragione risulta pressoché impossibile fare una verifica puntuale dello stato dell’arte. Per questo non è ulteriormente rinviabile che la Regione Abruzzo proceda ad effettuare una mappatura di tutti i servizi educativi pubblici a gestione diretta, indiretta e privati.
Il Presidente dell’ANCI ha convenuto su tale richiesta assicurando che l’Anci, per quanto di competenza, sarà parte diligente nelle prossime iniziative.
“Abbiamo ancora puntualizzato-dichiarano le oo.ss.- come è urgente riprendere in mano la governance locale dei servizi educativi anche alla luce del Documento Base ‘Linee pedagogiche per il sistema integrato ZEROSEI’ elaborato dalla Commissione nazionale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione nel quale sono perfettamente delineati ruoli e competenze per ogni livello istituzionale e quindi nel nostro caso per Regione, Provincie, Comuni ed USR. Pensiamo che non sia ulteriormente rinviabile avviare anche in Abruzzo la co-costruzione del sistema integrato ed infatti lo scarso investimento negli anni, il mancato turn over, la diminuzione costante degli investimenti su questi servizi ha determinato la situazione attuale: la spesa dei comuni per i nidi ha smesso in genere di crescere, anche in virtù di politiche governative di taglio lineare,  mentre quella della  compartecipazione delle famiglie è aumentata, diminuiscono i nidi gestiti direttamente dai comuni a favore di una crescente scelta delle amministrazioni di forme di affidamento e/o privatizzazioni o servizi privati puri, l’elenco di servizi educativi  comunali che chiudono o vengono affidati/privatizzati è lungo.
Nei nostri territori, in cui sicuramente si era ancora lontani dagli obiettivi europei per arrivare ad una copertura di almeno il 33%, si è avuta negli ultimi anni una contrazione dell’offerta ed un peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori con un indice di invecchiamento elevato a causa del mancato turn over oltre a scarso investimento in formazione. Tutto ciò determina anche la dispersione di un patrimonio di competenze e professionalità che impoverisce l’intero patrimonio sociale e culturale delle nostre regioni. Investire sull’infanzia è un investimento sul futuro del nostro Paese oltre a costituire la garanzia del diritto universale delle bambine e dei bambini ad essere educati. La riunione si è chiusa con l’impegno dell’Assessore Quaresimale ad attivarsi per realizzare la mappatura richiesta e pertanto su tale base aspettiamo di essere riconvocati nell’ambito del Tavolo regionale con l’obiettivo, a partire dalle verifiche necessarie in materia di emergenza sanitaria ed attuazione dei Protocolli, di avviare una proficua attività circa i servizi educativi all’infanzia tesa alla implementazione in base alle previsioni della L. 65 anche in Abruzzo del Sistema Integrato 0/6 a partire ad esempio dalla Formazione degli educatori e dalla previsione dei Coordinamenti pedagogici territoriali”