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Con una lettera inviata al prefetto della Provincia dell’Aquila, Giancarlo di Vincenzo, Fernando Galletti, presidente dell’Amministrazione separata dei beni di uso civico (Asbuc) di Paganica e San Gregorio, frazioni dell’Aquila chiede la convocazione di incontro urgente e non più procrastinabile con gli amministratori del Consorzio di bonifica interno bacino Aterno e Sagittario, per affrontare e risolvere in un tavolo tecnico, i crescenti e drammatici disagi di agricoltori e allevatori a causa di un evidente e perdurante disservizio nella gestione delle acque irrigue. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, sono stati i lavori per riparare le perdite lungo gli argini del fiume Vera, che si sono conclusi ieri, ma che sottolinea Galletti, “non hanno affatto risolto il problema, visto che le perdite causate da una atavica e scarsa manutenzione continuano a verificarsi, e questo dopo che è stata sospesa l’irrigazione per vari giorni, con grandi disagi per coloro che aspettavano il proprio turno di approvvigionamento da oltre 20 giorni, quanto mai importante in un periodo di drammatica siccità. L’Asbuc, sollecitata dall’esasperazione di agricoltori e allevatori, ha più volte chiesto al Consorzio di bonifica un incontro, mettendo anche a disposizione la propria sede nella sala civica della villa di Paganica. Ma non è mai arrivato alcun riscontro. A conferma di una scarsa attenzione, per non dire indifferenza, davanti alle enormi problematiche del territorio di Paganica e San Gregorio, ed anche di Bazzano ed Onna, che pure abbiamo puntualmente segnalato anche ai Carabinieri forestali, al Genio civile e all’Arta. Il fiume Vera è diventato un deposito per rifiuti di vario genere, per non parlare dei fanghi maleodoranti che giacciono nell’alveo del corso d’acqua. Non a caso la stessa Arta ogni anno ci segnala la presenza di focolai di salmonella. Da tempo denunciamo senza risultati, la criticità delle fogne a cielo aperto che inquinano in terreni, e il funzionamento del depuratore. Ci chiediamo dunque a cosa serva pagare la tassa sull’irrigazione se poi in cambio dal Consorzio di bonifica non si ricevono servizi degni di questo nome”.

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