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“C’è un’annosa questione, che si trascina ormai da più di un decennio, la quale oltre a rappresentare un mancato significativo gettito per il Comune dell’Aquila, sta emergendo in tutta la sua problematicità alla luce delle regole che disciplinano il sisma-bonus e l’eco-bonus al 110 per cento. Con grave nocumento per i cittadini, soprattutto nelle frazioni, per le casse comunali e per l’economia del territorio”. Lo dichiara Daniele D’Angelo, consigliere di ‘Cambiamo’ al Comune dell’Aquila. “Mi riferisco – spiega D’Angelo – alle numerose abitazioni che soprattutto nelle zone distanti dal centro, meno interessate finora dalla ricostruzione post-sismica, pur essendo regolarmente nel possesso dei proprietari sorgono su terreni di uso civico non ancora alienati per la giacenza di pratiche inevase che ormai non è un’esagerazione definire ‘antiche’. Ciò preclude l’accesso ai bonus 110 per cento, che consentirebbero invece una riqualificazione di immobili spesso degradati in aree a lungo soggette ad abbandono e spopolamento, e in ogni caso crea problemi ai proprietari su molteplici fronti, non ultimo quello della trasmissione delle case ai propri figli. Senza contare gli introiti considerevoli che la definizione delle procedure di alienazione porterebbe al Comune dell’Aquila e la ricaduta positiva per l’economia del territorio per i lavori che grazie ai bonus verrebbero cantierizzati. Ho posto il tema questa mattina in seconda commissione – conclude il consigliere di ‘Cambiamo’ - e presenterò oggi stesso un ordine del giorno in Consiglio affinché il Comune si doti di un ufficio apposito, se necessario ricorrendo a personale dedicato attinto anche al di fuori del proprio organico ordinario, per la tempestiva evasione delle pratiche accumulate che in colpo solo darebbe ristoro ai cittadini, alle casse pubbliche, al decoro delle frazioni e all’economia edilizia”.

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