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SULMONA – Arriva da Castel di Sangro con un’emorragia da fibromatosi uterina, viene operata e trasfusa a Sulmona. Un’altra donna salvata dal punto nascita dell’ospedale peligno. E’ il terzo caso nel giro di una settimana. Le emergenze stanno diventato quasi pane quotidiano per il reparto di ostetricia e ginecologia dell’Annunziata, che rientra nel decreto di riorganizzazione 10/2015. Per la serie “quando i numeri non sempre fanno la qualità”. La paziente, proveniente dalla provincia di Isernia, è stata trasferita dal pronto soccorso del nosocomio di Castel di Sangro all’ospedale di Sulmona dove è stata operata e ha ricevuto sacche di sangue. La donna era arrivata a ostretricia e ginecologia con un livello di emoglobina pari a 5 g/dl, quando nella norma dovrebbe attestarsi intorno a 12. L’operazione è stata portata avanti dal medico di turno, affiancato da un’infermiera e un’ostetrica. Un episodio che ancora una volta riaccende i riflettori sulla carenza di personale.  Un caso simile vide protagonista nei giorni scorsi  una giovane nigeriana che subì un aborto spontaneo e per la trasfusione di cinque sacche di sangue dovette attendere all’ospedale sangrino l’arrivo di un’ambulanza dal nosocomio di Sulmona. Nei giorni scorsi il punto nascita è finito alla ribalta per il sesto caso al mondo di rottura di un’arteria uterina. Anche questa vicenda si è chiusa con un lieto fine per l’ospedale di Sulmona che continua a fare forza sulla buona volontà degli operatori.

Andrea D’Aurelio

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