Il Consigliere regionale Giorgio Fedele commenta la riunione tenutasi ieri tra il Direttore Romano e i medici dei comparti chirurgici di Avezzano e L’Aquila: “Ora che sono i medici di tutta la provincia dell’Aquila a sostenere che la mancanza di materiale non è più sostenibile e si rischia di bloccare ulteriormente gli interventi, più di quanto non sia avvenuto fino ad ora per la pandemia, voglio vedere se la Asl smentirà anche loro, continuando ad affermare che non ci sono problemi di approvvigionamento e di fornitura dei servizi e che va tutto bene. La realtà è sotto gli occhi di tutti e il tentativo di nascondersi dietro un dito della Asl ormai è fallito. Le rimostranze dei medici, portate sul tavolo della riunione di ieri, confermano quanto da me ampiamente sostenuto in questi mesi: ho certezza di quello che dico e la carenza di dispositivi e medicinali è un grave problema che ha portato già all’interruzione di servizi.
Se – continua Fedele – la volontà della Asl è quella di cambiare metodo di approvvigionamento sui dispositivi attraverso gare centralizzate è importante che, prima di procedere a un cambio di rotta così radicale, si preveda un riempimento delle scorte tale da garantire una fornitura adeguata per tutti i comparti chirurgici della Asl 1 e non solo, visto che la voragine di mancanze ha ampiamente colpito Avezzano e ora, a quanto ci risulta, sta investendo anche L’Aquila. Sempre che il movente dietro questa enorme scarsità di materiale sia un cambio di metodo e non, come qualcuno sostiene, debba essere invece ricondotta al tentativo di ridurre l’enorme debito accumulato dalla ASL, cosa che di certo non può avvenire sulla pelle dei cittadini e degli operatori sanitari.
Non è possibile pensare un rallentamento degli interventi per la scarsità di materiale e andare a gravare ulteriormente sulle liste d’attesa già lunghissime, o addirittura pensare che queste mancanze potrebbero compromettere anche i servizi in emergenza e urgenza, come già accaduto nella Radiologia Interventistica di Avezzano. Invece di affannarsi a zittire chi avanza denunce o a inviare becere smentite, che poi vengono puntualmente sconfessate come accaduto nella riunione di ieri, la direzione della Asl 1 dovrebbe impegnarsi a mettere a sistema una soluzione efficace sull’approvvigionamento, perché parliamo di un cambio di metodo mastodontico, sul quale possiamo anche essere d’accordo, ma sarebbe dovuto avvenire con una programmazione tale da non mettere a rischio nessun servizio. Ma a quanto pare, così non è stato. Quindi è il momento che la Asl dica chiaramente con quali modalità e in che tempi vuole colmare la mancanza di materiale e medicinali sia nei quartieri chirurgici che nelle altre unità operative.
Se – continua Fedele – la volontà della Asl è quella di cambiare metodo di approvvigionamento sui dispositivi attraverso gare centralizzate è importante che, prima di procedere a un cambio di rotta così radicale, si preveda un riempimento delle scorte tale da garantire una fornitura adeguata per tutti i comparti chirurgici della Asl 1 e non solo, visto che la voragine di mancanze ha ampiamente colpito Avezzano e ora, a quanto ci risulta, sta investendo anche L’Aquila. Sempre che il movente dietro questa enorme scarsità di materiale sia un cambio di metodo e non, come qualcuno sostiene, debba essere invece ricondotta al tentativo di ridurre l’enorme debito accumulato dalla ASL, cosa che di certo non può avvenire sulla pelle dei cittadini e degli operatori sanitari.
Non è possibile pensare un rallentamento degli interventi per la scarsità di materiale e andare a gravare ulteriormente sulle liste d’attesa già lunghissime, o addirittura pensare che queste mancanze potrebbero compromettere anche i servizi in emergenza e urgenza, come già accaduto nella Radiologia Interventistica di Avezzano. Invece di affannarsi a zittire chi avanza denunce o a inviare becere smentite, che poi vengono puntualmente sconfessate come accaduto nella riunione di ieri, la direzione della Asl 1 dovrebbe impegnarsi a mettere a sistema una soluzione efficace sull’approvvigionamento, perché parliamo di un cambio di metodo mastodontico, sul quale possiamo anche essere d’accordo, ma sarebbe dovuto avvenire con una programmazione tale da non mettere a rischio nessun servizio. Ma a quanto pare, così non è stato. Quindi è il momento che la Asl dica chiaramente con quali modalità e in che tempi vuole colmare la mancanza di materiale e medicinali sia nei quartieri chirurgici che nelle altre unità operative.
Sono mesi che denuncio questa situazione. Ora alla luce dei fatti e delle segnalazioni che continuano ad arrivarmi, dipingendo una realtà ben peggiore di quella venuta fuori a mezzo stampa, chiederò al Presidente della Commissione Sanità Mario Quaglieri di indire immediatamente una seduta sul tema. La Regione, a trazione Lega Fratelli d’Italia e Forza Italia – incalza Fedele – che nomina la dirigenza Asl e che sull’azienda Sanitaria dovrebbe attuare un controllo costante, non può continuare a girarsi dall’altra parte. Ne va della sicurezza di migliaia di cittadini e della professionalità di tanti medici e personale sanitario che quotidianamente deve fare i conti con una dirigenza palesemente inadeguata” conclude.