Confronto a distanza, stamane, tra i due candidati D’Amico e Marsilio che hanno incontrato il CNA. D’Amico ha premuto l’acceleratore soprattutto sul tema della discontinuità: “Se eletto, intendo regolare il sistema del confronto con le parti sociali in modo strutturale, perché serve a dare più forza agli strumenti di governo: il contributo del mondo dell’impresa e di chi la rappresenta diventa essenziale per calare con più efficacia nella realtà ciò che si intende progettare, facendo della Regione non la controparte ma un partner”. Diverso il punto di vista di Marsilio: “In questi anni della mia presidenza sono stati decine e decine i tavoli organizzati per il confronto con le parti sociali: dunque è difficile davvero andare oltre questo positivo clima di confronto che abbiamo già instaurato e che proseguiremo” ha detto nel suo intervento.
Sul fronte del sostegno ad ‘artigianato e micro impresa, la CNA ha ricordato ai due ospiti la mancanza di politiche specifiche di sostegno dedicate al settore, tanto da contribuire a provocare una caduta impressionante del numero delle imprese attive, secondo peggior risultato nel Paese. Il tutto con una legge ferma nel cassetto da anni, datata il lontano 2009, mai applicata dai diversi governi di diverso colore che si sono succeduti, che certo non ha aiutato ad affrontare nodi essenziali come la trasmissione d’impresa, il ricambio generazionale, il sostegno alle start-up innovative. L’impegno assunto da entrambi i candidati è stato quello di rivedere la norma che “evidentemente presenta diversi aspetti di inapplicabilità, mentre forse la crisi dell’artigianato andrebbe meglio indagata nelle sue ragioni” (Marsilio), ma che invece “va rimessa nell’agenda politica perché il settore della microimpresa, non solo quello dei grandi gruppi industriali, è davvero essenziale per il rilancio dell’Abruzzo” (D’Amico).
Infine, è stato affrontato l’argomento della contrazione del credito: “Vanno studiati strumenti innovativi per aiutare le imprese, di sicuro una delle mie priorità sarà quella di accrescere la provvista finanziaria dedicata a questo tema” ha promesso D’Amico; mentre per Marsilio invece “occorre valutare se al fine dell’efficacia dell’azione di governo, e nell’interesse delle imprese stesse, non sia meglio erogare rapidamente le risorse disponibili direttamente alle aziende, senza intermediazione alcuna. Nei cinque anni passati alcune misure, che vedevano proprio i confidi destinatari delle risorse, sono rimaste inapplicate e per questo ne abbiamo dovuto riprogrammare la destinazione”.