Paolo Romano – capogruppo IV e consigliere prov.le e Stefano Palumbo – capogruppo PD intervengono sulle dimissioni di Fabrizi e scrivono: “Quando un assessore rassegna le proprie dimissioni dovrebbe quantomeno fornire alla città un report dei risultati raggiunti, soprattutto quando, come nel caso di Vittorio Fabrizi o Alessandro Piccinini, entrambi assessori dimissionari della Giunta Biondi, si chiedono e ottengono ruoli “compensativi†per lasciare libera la poltrona ad altri equilibri politici. Certo, di fronte ad un elenco assai misero delle cose fatte vacillerebbero alcune mitizzazioni rispetto alle quali tutto appare lecito. L’ing. Fabrizi, dopo un’incolore esperienza politica, sarà infatti accolto nella Struttura Tecnica di Missione per il sisma 2016 mentre Piccinini, nominato un anno e mezzo fa come commissario liquidatore di Euroservizi Spa, in sordina, ha rassegnato le sue dimissioni proprio in questi giorni anche da quel ruolo, senza chiaramente aver risolto la problematica dei nove dipendenti che da ben quarantadue mesi sono senza stipendio. In riferimento a Fabrizi, descritto dal sindaco Biondi come deus ex machina eppure sostituito in un batter d’occhio da Vito Colonna nelle deleghe più delicate che possa vantare una pubblica amministrazione dopo un sisma, non vorremmo invece siano fondate le notizie che vedrebbero lo stesso assunto tramite Fintecna, società per azioni di Cassa Depositi e Prestiti, al solo scopo di provare ad aggirare la legge Madia che vieta incarichi ed emolumenti ai pensionati. Quello che è certo, e che lascia amarezza, è la disinvoltura con cui alcuni amministratori si rapportano con la cosa pubblica, non con lo spirito di servizio che la drammaticità del momento e un minimo di etica imporrebbe ma con l’arroganza di chi pensa che alla politica sia tutto consentito, persino calpestare la dignità dei lavoratori della società euroservizi e della cooperativa verdeaqua che, di questi atteggiamenti, ne hanno fatto purtroppo le speseâ€.
Anche De Matteis interviene e afferma: “L’uscita dalla giunta, dell’ormai ex  assessore Vittorio Fabrizi, la cui delega è la più importante e strategica all’interno dell’amministrazione, lascia interdetti. A suo tempo fu individuata una figura tecnica di alto spessore affinché si uscisse dallo stallo e si pianificasse un rilancio della città , attraverso lo sblocco delle opere pubbliche fondamentali e si velocizzasse la ricostruzione privata. A meno di un anno dalle elezioni interrompere questa esperienza  appare singolare e poco utile per gli interessi cittadini. Le motivazioni addotte sul cambio di assessore, senza usare termini più pesanti, risultano poco credibili e lasciano pensare al classico promoveatur ut amoveatur; augurando a Vittorio ogni bene per il suo futuro incarico e senza nulla togliere all’amico Vito Colonna, una delega di questo genere non può essere destabilizzata, ad un anno dal ritorno alle urne, in questa maniera. Ho sempre creduto e sostenuto che il bene della nostra amata città venisse prima di qualsiasi esigenza politica e partitica. Tale decisione, che non è stata comunicata a nessun componente della coalizione di maggioranza, lascia molti dubbi ed impone, da parte nostra, una profonda riflessione in merito al governo del capoluogo sull’oggi ma soprattutto sul domaniâ€.