Quello che sta accadendo in queste ore con la strumentalizzazione a fini elettorali delle ASL abruzzesi è vergognoso, scandaloso e contrario alla legge n. 28 del 2000. Le ASL sono istruzioni pubbliche, al servizio degli abruzzesi, dedicate all’organizzazione e alla gestione dei servizi di cura. Non sono bancarelle elettorali a disposizione del presidente Marsilio e dei suoi candidati, prestate a macchinazioni, finzioni e inganni. Mai si era vista una cosa del genere. Mai si era visto un presidente in scadenza che per la paura di perdere trascina nell’agone elettorale le istituzioni che dovrebbero prendersi cura della salute delle abruzzesi e degli abruzzesi, non dei consensi elettorali di Marsilio. Siamo arrivati al punto che il direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenza, strumentalizza il programma di D’Amico, mentre a poche ore dal voto la Asl di Pescara organizza passerelle elettorali con i vertici della Regione su cantieri di edilizia sanitaria così finti da sembrare la scenografia di un film di terz’ordine. Per tacere poi del sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, che per l’ospedale del capoluogo straparla di un project financing, strumento che Luciano D’Amico non ha mai neppure menzionato. Quando si hanno ruoli di garanzia, si può anche fare campagna elettorale; sarebbe però più dignitoso dimettersi prima. Stanno cospargendo di vergogna la fine di questa campagna elettorale, improvvisando numeri, lavori e cantieri che non esistono, sporcando regole e istituzioni. Gli abruzzesi li seppelliranno col loro voto libero del 10 marzo. E ridaremo dignità alla nostra terra.