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“L’Aquila è una città nobile, talmente nobile che turisti e cittadini impazziscono alla ricerca di servizi igienici aperti, magari puliti ed ordinati. Sarà capitato anche a voi di incontrare un turista che ve lo chiede o un cittadino aquilano che va e trova la porta chiusa. Come li vogliamo chiamare questi servizi, per non creare imbarazzo ai pudichi amministratori? Toilette (magari così fa più chic), o semplicemente servizi igienici, o bagni pubblici? Il 4 febbraio erano stati fatti annunci e promesse in una apposita commissione comunale il cui report era stato diffuso sulla stampa. Siamo arrivati al 4 di agosto (6 mesi dopo) ed i bagni sono ancora chiusi. Chi se ne sta occupando? Perché non sono stati mantenuti gli impegni? Speravo che almeno la presenza del Santo Padre il 28 di agosto, le attese presenze di tante persone, avrebbero dovuto indurre l’amministrazione alla predisposizione del giusto decoro dei servizi al cittadino. Fervono invece i lavori persino per una scalinata di pietre da strada di fronte alla Porta Santa e non si è trovato il modo di riaprire e far funzionare i bagni esistenti che andrebbero invece aumentati nel rispetto dell’ambiente, anche per non lasciare facili alibi agli sporcaccioni. Sto depositando una interrogazione e chiedo all’amministrazione di agire subito per riaprire i bagni pubblici prima della Perdonanza. È davvero un peccato che non si prendono in considerazione queste cose, certo meno roboanti di altre, ma sicuramente molto utili e che danno dignità ad una città e la rendono accogliente e pulita. Nei pressi della fontana luminosa, a Viale Ovidio, dove spesso i pullman fanno carico e scarico di turisti, ci sono dei bagni pubblici chiusi da tempo, nei pressi del circolo tennis, sarebbe bene riaprirli perché le persone, appena arrivano in città, la prima cosa che chiedono è di andare in bagno e non si sa dove indirizzarli. Gli operatori turistici sono sempre in difficoltà e spesso lo sono anche le famiglie con i bambini, le persone anziane. Anche a Piazza Palazzo la stessa cosa. Tutto chiuso. Cosa si intende fare?”

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