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“La Sardegna è la prima regione che diventa zona bianca. E l’Abruzzo? Perché non possiamo puntare alla zona bianca gradualmente partendo dalle aree con contagi più bassi? Perché non coltivare questa ambizione e lavorare per questo traguardo? Innanzitutto insogna impegnarsi per tornare in zona gialla e per far questo bisogna bloccare i contagi con il tracciamento ed il contenimento dei focolai, nonché velocizzare la vaccinazione, in Abruzzo davvero lenta. Insieme dobbiamo puntare alla zona bianca, un obiettivo raggiungibile, alla nostra portata, ridaremmo fiato all’economia locale, alla qualità della vita, mostreremmo la nostra forza di gestire la pandemia e daremmo ai giovani stremati qualche speranza in più. La zona bianca, esplicitamente prevista dalla norma è un territorio dove ci sono protocolli di sicurezza alleggeriti, non è un liberi tutti, ma sicuramente è un territorio in cui si apre una fase nuova. Si tratta di mantenere l’incidenza al di sotto di 50 casi ogni 100000 abitanti: questo indice è quello che permette di tenere sotto controllo l’epidemia attraverso un costante e continuo tracciamento da farsi con tamponi e monitoraggio dei potenziali focolai. Per esempio la Provincia dell’Aquila potrebbe essere divisa in 3 comprensori ciascuno di 100.000 abitanti ed in ognuno fare un lavoro per abbassare l’indice. Lo stesso si potrebbe fare in altre Province partendo da quelle che più rapidamente potrebbero entrare in zona gialla. Ho proposto da tempo di lavorare per la zona bianca, abbiamo lanciato la proposta come Partito Democratico in una conferenza stampa oltre un mese fa, chiedendo alla regione di partire magari dal comprensorio aquilano, circa 100.000 abitanti con livelli di contagio basso per poi estendere agli altri comprensori. Ma le istituzioni regionale e comunale perdono il loro tempo a scannarsi in una lotta di potere che vede la Asl come il principale terreno di gioco. La gestione della pandemia comporta appalti, assunzioni, acquisti. Ed allora guerra all’ultimo sangue su direzione generale, sanitaria ed amministrativa. Mi ritorna in mente quel mostro di Piscicelli che diceva, intercettato, “mica fa tutti i giorni un terremoto” “Mica capita tutti i giorni una pandemia”. La destra in regione, la smetta di scannarsi e pensi a impegnarsi per salvare i territori. Quando la Provincia dell’Aquila ad ottobre, aveva bisogno di ferme restrizioni, si lasciò correre la curva del contagio senza prendere provvedimenti, ora che in questo territorio i contagi sono fortunatamente bassi, non si investe ad abbassarli ulteriormente, rafforzando le vaccinazioni, i tamponi ed il tracciamento. L’unica strada che abbiamo è essere propositivi. E la proposta c’è: L’Abruzzo zona bianca, lo ha fatto la Sardegna, possiamo farlo anche noi. Chiaramente è un obiettivo a medio termine, da qui a maggio, passando per la zona gialla, lavorando a cominciare dai comprensori con indici bassi di contagio. Ritorno quindi a chiedere agli enti competenti di mobilitare le energie per tenere sotto controllo i contagi rafforzando i controlli e le azioni di deterrenza con un adeguato dispiegamento di controlli sul territorio, ma soprattutto accelerare sulle vaccinazioni e rafforzare tamponi e tracciamento. Sono impegnata a far si che il ministero consideri le zonizzazioni non più su base regionale, bensì provinciale o comprensionale, questo renderebbe molto più facile gestire i passaggi e le zonizzazioni. “ Così la Deputata Dem Stefania Pezzopane dell’Ufficio di Presidenza dei Deputati del Partito Democratico

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