“L’8 marzo quest’anno è diverso. C’è purtroppo poco da festeggiare. Forse c’è invece da riflettere e soprattutto agire contro una crisi grave che devasta il paese, ma che è soprattutto crisi di genere. Un anno fa con il primo lockdown e’ iniziato un profondo cambiamento purtroppo negativo per milioni di donne italiane, anche qui nel nostro territorio. Solo a dicembre hanno perso il lavoro 101.000 persone, ma 99.000 sono donne. Numeri drammatici, dovuti alla fragilità dei rapporti di lavoro di molte donne che operano nel campo dei servizi e di comparti dove più crudele è la crisi. E poi molte donne sono costrette a scegliere tra lavoro e figli. Il perdurare della pandemia e la scelta indifferenziata della Dad per molti genitori, e sicuramente ancor più per le donne, sta costringendole spesso a fare scelte drastiche. I congedi parentali ed i bonus baby sitter hanno tamponato nel primo lock down e vanno immediatamente ripristinati. E poi la violenza sulle donne, subdola sempre, ma terribile nella costrizione di stare in case spesso vissute come prigioni. Nell’ultimo anno sono aumentate le violenze in famiglia, le percosse, gli abusi sessuali, e pure i femminicidi. Nel 2020 sono morte 73 donne di femminicidio, più di una vittima a settimana, una mattanza di donne uccise da ex mariti, ex fidanzati, uomini che mentivano quando dicevano di amarle. Vivo questo 8 marzo con grande preoccupazione, ma con tanta voglia di reagire. Noi donne non vogliamo tornare indietro. Questo è il messaggio che mi sento di dare, soprattutto alle giovani generazioni a cui dobbiamo consegnare un mondo più libero, più sano, senza violenza e con pari opportunità . Buon 8 marzo alle donne, con tanta forza per vincere la sfida delle opportunità e della libertà . “Â
“L’8 marzo quest’anno è diverso. C’è purtroppo poco da festeggiare. Forse c’è invece da riflettere e soprattutto agire contro una crisi grave che devasta il paese, ma che è soprattutto crisi di genere. Un anno fa con il primo lockdown e’ iniziato un profondo cambiamento purtroppo negativo per milioni di donne italiane, anche qui nel nostro territorio. Solo a dicembre hanno perso il lavoro 101.000 persone, ma 99.000 sono donne. Numeri drammatici, dovuti alla fragilità dei rapporti di lavoro di molte donne che operano nel campo dei servizi e di comparti dove più crudele è la crisi. E poi molte donne sono costrette a scegliere tra lavoro e figli. Il perdurare della pandemia e la scelta indifferenziata della Dad per molti genitori, e sicuramente ancor più per le donne, sta costringendole spesso a fare scelte drastiche. I congedi parentali ed i bonus baby sitter hanno tamponato nel primo lock down e vanno immediatamente ripristinati. E poi la violenza sulle donne, subdola sempre, ma terribile nella costrizione di stare in case spesso vissute come prigioni. Nell’ultimo anno sono aumentate le violenze in famiglia, le percosse, gli abusi sessuali, e pure i femminicidi. Nel 2020 sono morte 73 donne di femminicidio, più di una vittima a settimana, una mattanza di donne uccise da ex mariti, ex fidanzati, uomini che mentivano quando dicevano di amarle. Vivo questo 8 marzo con grande preoccupazione, ma con tanta voglia di reagire. Noi donne non vogliamo tornare indietro. Questo è il messaggio che mi sento di dare, soprattutto alle giovani generazioni a cui dobbiamo consegnare un mondo più libero, più sano, senza violenza e con pari opportunità . Buon 8 marzo alle donne, con tanta forza per vincere la sfida delle opportunità e della libertà . “Â