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Alessandro Piccinini, candidato di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale dell’Abruzzo, nel suo programma, intende inserire l’Infermiere di Famiglia e spiega: “Nel programma operativo della sanità che la giunta Marsilio ha approvato è previsto anche l’infermiere di famiglia e di comunità, una figura contemplata anche dall’ordinamento nazionale che potrebbe rivelarsi provvidenziale per quell’agognato rafforzamento della sanità territoriale. Per questo è necessario dare da subito attuazione al piano regionale inserendo gli infermieri di famiglia nel sistema sanitario locale. L’infermiere di famiglia è un professionista della salute che riconosce e cerca di mobilitare risorse all’interno delle comunità, comprese le competenze, le conoscenze e il tempo di individui, gruppi e organizzazioni della comunità per la promozione della salute e del benessere nella comunità è dunque una figura di riferimento per tutta la popolazione con particolare attenzione alle fragilità. In buona sostanza può essere considerato il prototipo di ciò che più serve a rafforzare la sanità territoriale per avvicinarla al paziente decongestionando gli ospedali e le strutture sanitarie in generale. L’infermiere di famiglia lavora in modo proattivo, non aspetta solo le prescrizioni, ma intercetta autonomamente i suoi assistiti di cui conosce le problematiche di salute, conoscendo il territorio e i pazienti fa una valutazione dei bisogni e orienta ai servizi, fa una valutazione, indicazione e prescrizione dei presidi necessari. La figura dell’infermiere di famiglia, che non va confusa con quella dell’infermiere dell’Adi (assistenza domiciliare), svolge una funzione integrata e aggiuntiva che può rappresentare un ulteriore presidio territoriale pur non potendo erogare direttamente cure infermieristiche complesse. Nella sanità più vicina ai cittadini e anche ai medici, in ambito territoriale, l’infermiere di famiglia ha un ruolo operativo vasto che, dove esiste, ha dimostrato quanti vantaggi sanitari ed economici produca”, conclude Piccinini

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