Terminato ieri sera il duro e complesso lavoro di verifica, da parte della Commissione elettorale centrale presso la Corte d’appello dell’Aquila, ci sarà oggi l’attesa proclamazione degli eletti alle regionali abruzzesi del 10 marzo.
Il riconteggio ha aggiunto e sottratto voti alle varie liste, e ai singoli candidati, ma questo non inciderà sui rapporti di forza e sull’attribuzione dei 29 seggi, a cui si aggiungono quelli dei due candidati presidenti, il riconfermato Marco Marsilio, di Fdi, per il centrodestra, e lo sfidante sconfitto, il professor Luciano D’Amico, per il campo largo del centrosinistra: tutti e 29 confermati all’esito della verifica delle preferenze effettuata dalla commissione elettorale centrale, in seguito anche richieste e segnalazioni di diversi candidati, controlli che hanno fatto seguito a quelli in precedenza effettuati dalle quattro commissioni elettorali circoscrizionali presso i tribunali abruzzesi.
Ed oggi dunque si potrà procedere alla proclamazione degli eletti, e comincerà il percorso amministrativo per l’insediamento dei nuovi consiglieri con le comunicazioni agli eletti. Secondo quanto si è appreso da fonti del consiglio regionale la prima seduta potrebbe svolgersi martedì 9 aprile. Contestualmente entreranno nel vivo le grandi manovre per la nomina dei sei assessori, del presidente e vice presidente del Consiglio, del sottosegretario di giunta.
Venendo nel dettaglio del riconteggio: nella coalizione di centrodestra sono stati attribuiti 168 voti in più a Fratelli d’Italia, 164 a Marsilio presidente, mentre al contrario sono stati tolti 111 voti a Forza Italia, 59 alla Lega, 35 a Noi Moderati, 1 all’Udc-Dc.
Al campo largo del centrosinistra i riconteggi hanno attribuito 227 voti in più al Partito Democratico, mentre sono stati tolti 237 voti ad Alleanza verdi e sinistra – Abruzzo progressista e solidale, 43 ad Abruzzo insieme, 37 al Movimento 5 stelle, 23 a Riformisti e civici, 12 ad Azione.
Per quanto riguarda i singoli candidati, nel collegio dell’Aquila, dietro l’eletta di Noi Moderati Marianna Scoccia, 5.269 voti, figura ora Alfredo Mascigrande, e non Sergio Tedeschi, entrambi oltre 2.400 voti. Per gli altri primi dei non eletti nelle liste del centrodestra, non risultano variazioni, aspetto importante per l’eventuale ingresso in consiglio come “surrogato”, nel caso in cui il consigliere eletto venga nominato assessore. E’ il caso ad esempio di Alessandro Piccinini, che con Fratelli d’Italia è arrivato dietro, per appena 48 voti, alla candidata Maria Assunta Rossi, e ora pronta ad entrare all’Emiciclo, al posto del più votato in assoluto in Abruzzo, Mario Quaglieri, assessore al Bilancio uscente, e sicuramente confermato in giunta.
Il nuovo consiglio sarà dunque così composto: per la maggioranza di centrodestra, per Fratelli d’Italia oltre a Marco Marsilio, presidente rieletto, vanno 8 seggi per Mario Quaglieri, Tiziana Magnacca, Nicola Campitelli, Paolo Gatti, Massimo Verrecchia, Leonardo D’Addazio, Luca De Renzis e Umberto D’Annuntis; quattro seggi vanno a Forza Italia, per Lorenzo Sospiri, Roberto Santangelo, Emiliano Di Matteo e Daniele D’Amario; due seggi alla Lega, per Emanuele Imprudente e Vincenzo D’Incecco; due seggi alla lista civica Marsilio presidente, per Luciano Marinucci e Gianpaolo Lugini, un seggio a Noi Moderati, per Marianna Scoccia. Il totale fa una maggioranza di 18 componenti.
Per quanto riguarda la minoranza, oltre al seggio del candidato presidente Luciano D’Amico, sei seggi vanno al Partito democratico per Silvio Paolucci, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci, Antonio Blasioli, Antonio Di Marco e Sandro Mariani; due seggi al Movimento 5 stelle, per Erika Alessandrini e Francesco Taglieri Sclocchi, due seggi alla civica Abruzzo Insieme, per Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna, un seggio ad Azione per Enio Pavone e infine un seggio ad Alleanza verdi e sinistra – Abruzzo progressista e solidale, per Alessio Monaco. Il totale fa una opposizione di 13 componenti.
Da oggi i consiglieri eletti saranno dunque in carica, con l’insediamento che è previsto nel primo Consiglio regionale, che dovrà essere convocato non prima di dieci giorni e non dopo venti giorni dalla proclamazione. Questo per permettere la regolarizzazione della Documentazione da parte degli eletti e per dare luogo a possibili ricorsi al Tar.
Come detto il primo consiglio si terrà con ogni probabilità il 9 aprile, su convocazione del consigliere più anziano che in questo caso è Luciano Marinucci, 65enne ex sindaco di San Giovanni Teatino, eletto con la lista Marsilio presidente, e nella prima seduta si procederà con la nomina dell’Ufficio di presidenza, ovvero del presidente del Consiglio regionale, dei due vicepresidenti, cui uno ad appannaggio delle opposizioni, e dei due consiglieri segretari. Nomina con voto a scrutinio segreto, a maggioranza dei due terzi, e se non si trova la quadra, dopo il terzo scrutinio basta la maggioranza assoluta, ovvero un numero di voti superiore alla metà del numero totale degli aventi diritto al voto.