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Sulla questione del Contact Center Inps, l’assessore regionale alle Politiche del lavoro, Pietro Quaresimale, ha organizzato oggi un incontro al quale hanno partecipato il vicepresidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, il delegato del Prefetto dell’Aquila, e i rappresentanti sindacali regionali e di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Quaresimale ha chiesto un intervento diretto sul governo e il coinvolgimento della Commissione bicamerale per il controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatoria di previdenza. “La vertenza è difficile e complessa – ha detto l’assessore – anche perché davanti abbiamo un interlocutore che finora ha mostrato indifferenza. È chiaro che per risolvere il nodo occupazionale e aprire un tavolo vertenziale in sede governativa dobbiamo superare l’atteggiamento poco collaborativo dell’Inps. Per questo abbiamo intenzione di chiamare in causa la Commissione bicamerale che tra i suoi compiti ha quello di agevolare la collaborazione tra enti e Inps. Inoltre, la Prefettura attiverà un tavolo di crisi permanente, venendo così incontro, tra le altre, alle richieste del sindaco Pierluigi Biondi. La Regione naturalmente aderirà al tavolo della Prefettura, ma la parte più importante e consistente della vertenza occupazionale si gioca sul tavolo del ministero del Lavoro che deve essere investito direttamente e personalmente”.

Il quadro sullo stato della vertenza disegnato dai rappresentanti sindacali ha le tinte scure di una situazione al limite dell’irreparabile. Degli oltre 3000 addetti del Contact center Inps a livello nazionale, oltre 500 lavorano all’Aquila. La struttura del capoluogo regionale rischia di perdere, nel caso dovesse trovare attuazione il processo di internalizzazione del Contact center, oltre 100 posti di lavoro. Nonostante le richieste di sindacati e istituzioni, l’Inps non ha intenzione di avvalersi della clausola sociale, propria dei contratti di telecomunicazione, e procedere invece ad una selezione pubblica senza alcuna rete per gli attuali occupati del Contact center. All’Aquila la situazione, come hanno sottolineato i sindacati, è ancora più difficile perché attualmente parte del personale è in Cassa integrazione almeno fino a giugno. La tempistica di realizzazione del processo di internalizzazione prevede, a detta dei sindacati, la presentazione del piano industriale entro marzo, la pubblicazione del bando pubblico ad aprile e le prove concorsuali a luglio. I sindacati, hanno ribadito durante il tavolo regionale, non sono contrari all’internalizzazione del servizio di contact center, “ma esso deve essere fatto tenendo conto di alcuni punti fondamentali, a cominciare dal mantenimento dell’attuale perimetro occupazionale”.

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