“In un momento storico in cui l’intera comunità mondiale è impegnata in un confronto costruttivo sullo sviluppo sostenibile e sulla tutela dell’ambiente ed in cui l’Unione Europea lancia il Green New Deal e pone la transizione ecologica solidale quale asse portante del New Generation EU, la proposta di legge sulla ‘Riperimetrazione del Parco Regionale Sirente-Velino’ fortemente voluta dalla Giunta Regionale appare completamente priva di ogni logica, del tutto decontestualizzata e senza un minimo di visione della prospettiva da dare alle nostre aree interne”: lo dichiarano Michele Fina, Francesco Piacente ed Emanuela Di Giovambattista, segretari rispettivamente del PD regionale, della provincia dell’Aquila e dell’Aquila.
Per Fina, Piacente e Di Giovambattista “lo sviluppo dell’Abruzzo, anche alla luce dei numerosi finanziamenti europei che arriveranno sul territorio nazionale, deve avere come obiettivo la tutela e lo sviluppo sostenibile delle aree protette. Il problema non risiede nei ‘confini’ delle aree protette ma in quanto in termini di servizi, funzionamento, vivibilità e qualità della vita riusciremo a portare nelle aree sottoposte a vincoli ambientali e di cui beneficeranno sia le stesse in termini di ripopolamento e turismo sia le aree urbane vicine in un progetto di politica di tutela integrata. Questo non è il momento storico  delle facili e sciatte soluzioni senza respiro che servono solo a strizzare l’occhio a pochi, ma quello dei grandi progetti a favore di tutta una comunità basati su una nuova economia e su un nuovo modello di sviluppo”.
Per Fina, Piacente e Di Giovambattista “lo sviluppo dell’Abruzzo, anche alla luce dei numerosi finanziamenti europei che arriveranno sul territorio nazionale, deve avere come obiettivo la tutela e lo sviluppo sostenibile delle aree protette. Il problema non risiede nei ‘confini’ delle aree protette ma in quanto in termini di servizi, funzionamento, vivibilità e qualità della vita riusciremo a portare nelle aree sottoposte a vincoli ambientali e di cui beneficeranno sia le stesse in termini di ripopolamento e turismo sia le aree urbane vicine in un progetto di politica di tutela integrata. Questo non è il momento storico  delle facili e sciatte soluzioni senza respiro che servono solo a strizzare l’occhio a pochi, ma quello dei grandi progetti a favore di tutta una comunità basati su una nuova economia e su un nuovo modello di sviluppo”.