“Anche nell’anno della pandemia le lavoratrici e i lavoratori agricoli hanno continuato a garantire la tenuta del comparto e la fornitura di beni essenziali a tutta la popolazione, ci aspettiamo dunque che il Governo Draghi sappia distinguersi e riparare le lacune dei precedenti provvedimenti, che li hanno esclusi dalle indennità di mille euro riconosciute invece a tante altre categorie. Si tratta di una battaglia che sosteniamo da tempo e che ci vede uniti anche alle proteste avanzate dalle altre organizzazioni e da altri patronatiâ€.
Lo sostengono in una nota congiunta il Segretario Generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, e il Presidente di Inas Cisl, Gigi Petteni, in merito ai bonus riconosciuti dai decreti Ristori e ai nuovi sostegni economici al vaglio del Governo.
“Gli operai agricoli – prosegue la nota – hanno affrontato nell’anno della pandemia grandi rischi e sacrifici, molti di loro hanno avuto una forte discontinuità di reddito legata alla crisi ma anche a calamità come cimice asiatica, xylella, gelate invernali e primaverili, maltempo. Questo comporta che circa 300 mila lavoratori del settore non riusciranno a maturare i requisiti per accedere alla disoccupazione agricola, motivo per cui l’indennità rappresenterebbe una boccata d’ossigeno, assieme al riconoscimento per il 2020 delle stesse giornate lavorate nel 2019â€.
“Al tempo stesso, stando anche alle nuove restrizioni messe in campo da Governo e regioni – concludono Rota e Petteni – occorre prolungare i tempi per fare richiesta della disoccupazione agricola, vera integrazione al reddito fondamentale per centinaia di migliaia di famiglie. Così come lo scorso anno, la scadenza del 31 marzo andrebbe estesa dunque almeno al 30 aprile, consentendo alle tante lavoratrici e ai tanti lavoratori coinvolti di essere assistiti dal patronato e dai nostri operatori anche nelle zone che stanno affrontando nuovi blocchi della mobilità e delle attività â€.