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Paolo Romano, capogruppo Italia Viva, interviene sullo stato disastroso delle strade del capoluogo.

“La dichiarata mancanza di fondi per le manutenzioni stradali dell’Aquila è il risultato della mancanza di programmazione delle risorse poiché si è pensato a spese voluttuarie e di facciata lasciando le strade in una sorta di cratere pericoloso e dispendioso per gli automobilisti che, se va bene, riportano danni alle vetture.

In questo stato generale di cose, è del tutto inconcepibile assistere a continui sventramenti del manto stradale dovuti al passaggio delle reti dei servizi dopo che lo stesso è stato rifatto nella sua interezza, con assoluto spregio del denaro pubblico; via antica Arischia ne è un esempio accecante: dopo essere stata riasfaltata grazie alla precedente amministrazione che ne programmò le risorse, versa adesso in condizioni da terzo mondo: potrebbe risultare utile e urgente fare un accordo tra tutti gli attori coinvolti e individuare un unico soggetto attuatore. Al contrario non esiste giustificazione alcuna al fatto che alcune strade molto trafficate, come viale duca degli Abruzzi dove insiste il polo universitario, non vengano manutenute perché un giorno, cioè forse tra un paio di anni, passeranno di lì i sottoservizi. È chiaro come i tavoli di concertazione con i gestori delle reti dovrebbero necessariamente essere guidati dal Comune che è il proprietario delle strade sulle quali si interviene; purtroppo  pare che finora l’ente abbia solo subìto le altrui posizioni e con esso abbiano subìto i cittadini contribuenti.
Non si capisce inoltre perché nessuno dica che gli ultimi interventi che sono stati eseguiti in città per le manutenzioni stradali afferiscono ai fondi reperiti dalla precedente amministrazione su cui l’attuale Giunta ha potuto costruire due accordi quadro; forse perché da allora sono passati 4 lunghi anni senza reperire altre risorse. I fondi disponibili attualmente infatti sono relativi a economie derivanti da vecchi mutui richiesti dall’amministrazione e dovrebbero coprire il fabbisogno di L’Aquila e frazioni, una follia se pensiamo che si tratta di soli 450mila euro per 1.200 chilometri di manto stradale. Tra l’altro la gara non ancora si espleta e se quei soldi non vengono spesi, l’Ente non può contrarre altri mutui: un circolo infernale.
I cittadini dovrebbero ridursi a sperare che il Giro d’Italia passi nuovamente a L’Aquila, ma anche quella è un’arma a doppio taglio poiché per quanto si tratti di un evento prestigioso, impegna oltre ai fondi regionali anche quelli dell’amministrazione e li “distrae” dalle strade cittadine che avrebbero bisogno di interventi.
Ancor più incredibile è la situazione che riguarda il metrobus. Un’opera strategica ereditata dalla precedente amministrazione su cui insistevano risorse certe, una visione della mobilità e del trasporto specifica e una definitiva messa in sicurezza delle strade interessate dai binari della vecchia metro di superficie, attraverso la rimozione degli stessi e una riqualificazione di quel tratto viario. Dopo un ritardo di 4 anni, ora si attende che il Ministero dia la risposta al progetto definitivo. Ma è lo stesso Ministero che nel 2018 aveva richiamato all’ordine l’Amministrazione per i suoi ritardi paventando il rischio concreto di perdere le risorse, prova certa, questa, che l’assenza di programmazione genera ritardi che si ripercuotono sempre sulla cittadinanza<“.

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