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Quanto valgono le case Ater di Porta Leoni? Al 2018 circa 7 milioni; al 2021 ben 11 milioni. Così scrive in una nota Paolo Romano, capogruppo Italia Viva al comune dell’Aquila.
Era infatti il 13 giugno 2018 quando il sindaco Biondi che allora deteneva le deleghe alla ricostruzione pubblica e a quella privata, fornì una risposta scritta a una mia precisa interrogazione sullo stato dell’arte del progetto di Porta Leoni finalizzato alla realizzazione di un parcheggio interrato lì dove insistono gli immobili Ater. Nella stessa si legge che “il Settore Patrimonio, in contraddittorio con Ater, ha definito la stima dell’edificio di Porta Leoni in 7.401.075 per una superficie fondiaria di 4.400 mq ripartita in 50 unità abitative più 5 non residenziali”.
Come è possibile che la stima del patrimonio Ater di Porta Leoni dopo quasi quattro anni di immobilismo in capo al Comune, con un finanziamento Cipe acquisito nel 2017 e un protocollo d’Intesa finalizzato alla permuta tra Comune e Ater sottoscritto dalla precedente amministrazione, sia lievitata oggi a ben 11 milioni? Al netto del fatto che l’ultima parola sulle eventuali permute con il patrimonio comunale sarà di precisa competenza del Consiglio Comunale, il sindaco dovrà spiegare perché l’amministrazione abbia assentito di concedere ad Ater 3 milioni e mezzo in più della precedente stima per ripiegare su un parcheggio a raso a ridosso della cinta muraria.
La sensazione è che ci sia, in affanno di risultati concreti, il forte bisogno e dunque la fretta di rabberciare un qualunque progetto strategico e al contempo disfarsi del patrimonio edilizio comunale derivante dalle abitazioni equivalenti, beni che oggi stanno andando in malora quando addirittura non comportano spese in capo al Comune per le quote condominiali. Il tutto senza avere nessuna idea complessiva di città: la stonatura è tanto più evidente in presenza della volontà di permutare parte di quel patrimonio con edifici che, seppur prestigiosi come le Cancelle o l’immobile di Poste e Telegrafi su Piazza Duomo, appartengono alla proprietà privata o a imprenditori che evidentemente non vedono l’ora di disfarsene. Porta Leoni invece ha bisogno di un solido project financing che, per la natura stessa del progetto, avrà quelle gambe forti per camminare che non hanno avuto le tante chimere di questa amministrazione.

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