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PRATOLA PELIGNA – “Anche i nostri avversari parlano solo di Pratola dei pratolani e molto meno dei loro partiti. Questo è il primo risultato raggiunto”. Questo l’incipit del discorso del candidato sindaco di “Pratola Insieme” Alessandra Tomassilli nella sala Avorio, gremita di gente, per la presentazione della lista che dà il via ufficialmente alla campagna elettorale. I sei uomini e le sei donne di “Pratola Insieme”, presentati dalla giovane pratolana Imperia Liberatore, sono entrati nella sala in passerella, prima del candidato sindaco. Si tratta di Santilli Liberata, Luca Colaiacovo, Concordia Luigina, Tofano Sandro, Santilli Michela, Pizzoferrato Salvatore, Maria Vittoria D’Andrea, Puglielli Mario, Petrella Annalina, Tarantello Cesare, Liberatore Marco, Puglielli Carmela. Ha preso poi la parola la Tomassilli ricordando i sei punti sui quali si fonda il programma elettorale. Lavoro al primo posto come priorità assoluta per Pratola e la Valle Peligna, sicurezza nelle scuole, decoro urbano con manutenzione ordinaria e straordinaria, turismo con i percorsi da attivare nella valle dell’Abruzzo Interno e piano regolatore, ricostruzione post sisma e messa in sicurezza degli edifici esistenti come ha fatto Sulmona inserita nel piano di “Casa Italia”. E’ proprio su “Casa Italia” che si accende la polemica. “Noi siamo stati i primi a crederci mentre gli altri ridevano. Perché, se è davvero merito dell’amministrazione uscente, questo punto non è inserito nel programma di mandato del candidato sindaco di riferimento?”- si chiede la Tomassilli. Una provocazione arriva anche per l’ex Vice Presidente della Provincia. “Ha ragione quando dice che l’assessore Gerosolimo è campione di trasformismo. E’ l’unico che è stato capace di votare contro la sua maggioranza e lottare per il territorio”- conclude il candidato sindaco lanciano un messaggio ben preciso suoi competitor: “le polemiche a Pratola non servono. Dobbiamo essere uniti e ognuno dica quello che vuole fare per Pratola. Questa è la vittoria per Pratola e non le polemiche”.

Andrea D’Aurelio

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