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Sono in corso in queste settimane interventi di manutenzione sulle alberature della città. Come ogni anno l’Amministrazione comunale si premura di curare il patrimonio verde cittadino e di salvaguardare, contemporaneamente, l’incolumità pubblica.

Si tratta di interventi, in alcuni casi, più drastici del solito, perché, come mostrano alcune immagini scattate dai ns. agronomi, le alberature interessate presentano purtroppo delle criticità importanti.

Per meglio comprendere quanto si sta facendo attualmente – riferisce l’assessore Fabrizio Taranta – è opportuno risalire alla storia della piantumazione e degli interventi effettuati nel corso del tempo su tali alberature.

Negli anni 40/50 del secolo scorso lungo le strade e le arterie principali di tutto il Paese e nelle Città, venivano posti a dimora alberi della specie Sophora japonica e Juglans regia (noce). Ne sono un esempio anche la S.S. 80, la 17 e 17/bis. Era una scelta che in quel contesto storico rappresentava la norma, ma che ora non appare più adeguata alle realtà cittadine. Dopo oltre cinquanta anni ci troviamo a gestire un patrimonio che è indubbiamente vetusto, ed alla necessità di salvaguardare l’immenso patrimonio arboreo, si aggiunge oggi l’impellente necessità di provvedere a salvaguardare la pubblica incolumità.

Nell’area cittadina interessata dagli ultimi tagli, sono presenti esemplari arborei della specie Cupressus arizonica e Sophora japonica. Nel passato – come ci hanno ben spiegato i ns. agronomi – le potature si effettuavano con interventi piuttosto pesanti, intesi come tagli di ritorno ampi, quindi con difficoltà di compartimentazione nell’area di taglio. Ciò nel tempo ha portato ad attacchi, soprattutto fungini, che hanno compromesso lo stato vegetativo e quindi anche la stabilità delle piante stesse. La documentazione fotografica delle piante può dimostrare come gli alberi presentino ampie zone di seccume, carpofori lungo il tronco ed ampie zone di necrosi, tuttora visibili.

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Intervenire in una situazione del genere pone sempre grossi dubbi: abbattere gli alberi? Oppure intervenire con potature importanti tali da alleggerire il peso dei grossi rami,
diminuendo il pericoloso effetto vela delle grosse chiome e continuare ancora per pochi anni a beneficiare della presenza degli alberi?

Il nostro Settore è ben consapevole che le capitozzature vanno evitate sugli alberi, e dimostrazione ne sono gli interventi effettuati negli anni sui principali viali cittadini (via della Croce Rossa, Via Duca degli Abruzzi, viale Crispi, Via XX Settembre ecc.), dove la situazione delle piante ha consentito interventi “a regola d’arte”.

Si è deciso, quindi, di intervenire ora con una soluzione “provvisoria”, attraverso potature importanti, simili a capitozzature, che comportano una diminuzione del rischio di crolli, mentre si provvederà, tra breve, a porre a dimora altri alberi di specie diversa, da porre nell’interfila di quelli già presenti e provvedere, pian piano, alla sostituzione di quelli esistenti.

La valenza, non solo sotto l’aspetto prettamente ambientale, ma anche in un contesto storico, architettonico ed artistico dei luoghi in oggetto, ha suggerito di effettuare un intervento distribuito nel tempo. E’ inoltre da tener presente che in ambito urbano gli alberi non possono, come in un bosco, essere lasciati crescere senza nessun intervento per molteplici ragioni, non ultima quella che anche gli alberi hanno un loro ciclo biologico, che in ambito urbano viene considerato mediamente di circa cinquanta anni.

La nostra Amministrazione – ricorda l’assessore Taranta – già da due anni fa, in occasione della” Giornata nazionale dell’Albero 2019” ha raccolto la sfida di lotta ai cambiamenti climatici, provvedendo alla piantumazione di circa 500 nuovi alberi. Il progetto ha rappresentato, finora, solo un primo passo per l’avvio di un più ampio programma di rinaturalizzazione territoriale tramite la “forestazione urbana”, per la neutralizzazione delle emissioni di CO2 mediante la realizzazione di “carbon sink forestali” sul territorio locale. Progetto che prevede l’intento di mettere a dimora, anche quest’anno un altro migliaio di nuove piante.

 

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