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L’AQUILA- Boom di presenze turistiche nel capoluogo abruzzese. Una presenza di visitatori che ha evidenziato ancor di più certe carenze come la chiusura dell’Anfiteatro Amiternum di età augustea, con turisti rimasti fuori i cancelli perché chiuso. In molti erano andati ad Amiternum perché in un opuscolo realizzato dal Comune dell’Aquila e distribuito in migliaia di copie, testualmente è scritto che “il sito è visitabile con orari di apertura dal lunedì alla domenica dalle 8:30 alle 13:30 ingresso gratuito. le aperture sono a cura della Soprintendenza archeologia belle Arti e paesaggio che può essere contattate i numeri 0862.21711 – 21730 – 21732.”.

Ma per svelare l’arcano interviene è Alessandra Vittorini, a capo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila e i Comuni del cratere, ente titolare del monumento. Vittorini, moglie di David Sassoli,  e presidente del Parlamento europeo, del Partito democratico e giornalista, accusa la stampa di “aver gettato fango sulla Soprintendenza, senza aver nemmeno provato a chiedere subito spiegazioni. la guida turistica del Comune dell’Aquila ha messo dentro gli itinerari siti archeologici che non potevano essere tenuti aperti, in modo arbitrario e senza farci nemmeno una telefonata. Forse l’assessorato avrebbe potuto verificare prima”.

 

E così, Fabrizia Aquilio assessore comunale al Turismo, della Lega, che ha realizzato l’opuscolo, le cui deleghe però sono state ritirate dal sindaco Pierluigi Biondi, di Fratelli d’Italia, dopo la crisi che è esplosa con i salviniani, a seguito delle sparate in aula contro la sua stessa maggioranza da parte del capogruppo, Francesco De Santis, ha risposto:  “Le mie deleghe sono in capo al sindaco, io sono come il Visconte dimezzato di Italo Calvino. Posso dire però che non è giusto che il Comune diventi il capro espiatorio di tutto. La situazione va organizzata in modo migliore, un sito archeologico così importante non può restare chiuso.Oggi abbiamo tre addetti e a mezzo servizio, e non è possibile tenere aperti e visitabili i nostri siti archeologici, dove in ciascuno di essi per legge ci devono essere almeno due addetti. C’è poi un processo di pensionamento che sta riducendo ai minimi termini il nostro personale. La Soprintendenza dovrebbe avere in pianta organica 105 dipendenti. Ebbene non ha mai superato in questi anni i 70 addetti, e a fine anno ne saranno 35. Non mi pare un nutritissimo numero. Stiamo lavorando all’organizzazione, speriamo già da settembre, delle aperture dei nostri siti, compreso Amiternum, ruotando altro personale, previa autorizzazione, perché non posso mettere certo un funzionario amministrativo a presidiare un sito archeologico, servono determinate prerogative e qualifiche. Per quanto riguarda il Tempio italico di Castel di Ieri, che da anni viene aperto nei weekend estivi grazie a un protocollo tra Comune e Soprintendenza il sito è attualmente oggetto di lavori di manutenzione e messa in sicurezza, in via di conclusione. Infine, la Necropoli di Fossa è eccezionalmente aperta quest’anno in tutti i weekend estivi grazie a un accordo sottoscritto con il Comune e UnivAQ, con il supporto di un’associazione locale”.

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