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Il Ministero della Salute e l’Agenas (l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) approvano il piano dell’assistenza territoriale della Regione Abruzzo. Nel documento del Ministero si evidenzia la “completezza rispetto agli ambiti del DM77, il rispetto degli standard previsti dallo stesso DM, la coerenza delle azioni previste rispetto agli obiettivi e al cronoprogramma indicati nel Cis (il contratto istituzionale di sviluppo, sottoscritto tra Regione e Ministero lo scorso maggio, ndc), nonché rispetto alle altre indicazioni di carattere nazionale e regionale, come l’accordo collettivo nazionale della medicina generale, i programmi operativi, i piani di fabbisogno del personale”.

“Questo passaggio – spiega l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì – ci consentirà di entrare nella fase operativa della riorganizzazione dei servizi, secondo il modello delineato dal DM77 e con il finanziamento di circa 90 milioni di euro della component 1 della Missione 6 del PNRR. Una sfida ambiziosa, che comporterà una ridefinizione complessiva della sanità regionale per arrivare a quell’assistenza di prossimità che è il nostro obiettivo prioritario. E’ il riconoscimento del grande lavoro – continua la Verì – portato avanti con il Dipartimento Sanità, le Asl e tutti gli attori istituzionali del territorio, che per mesi hanno collaborato al recepimento delle disposizioni del DM77, calandole in una realtà complessa come è quella abruzzese”.
Il piano dell’assistenza territoriale, oltre alla realizzazione delle case della comunità, degli ospedali di comunità e delle centrali operative territoriali, prevede, tra l’altro, anche la ridefinizione dei modelli organizzativi dell’assistenza primaria, dell’assistenza domiciliare, della salute degli anziani e delle donne, della salute mentale e delle dipendenze patologiche, dei disturbi alimentari, dell’assistenza carceraria. Viene introdotta anche la numerazione per l’emergenza territoriale 116117 che opererà in raccordo con il 118 e una serie di servizi di telemedicina che consentiranno di raggiungere anche quei pazienti che vivono in aree lontane dai principali centri urbani, nelle quali svolgerà un ruolo di supporto anche la rete delle farmacie territoriali. In questi 4 anni – conclude la Verì – abbiamo rimesso ordine e riallineato i principali strumenti di programmazione in sanità: i programmi operativi 2019-2021 e 2022-2024, il piano di prevenzione 2021-2025, l’aggiornamento delle reti e dei Pdta (i percorsi diagnostici terapeutico assistenziali), il nuovo accordo di programma per l’edilizia sanitaria e ora la rete territoriale. Siamo in attesa del via libera alla rete ospedaliera, sulla quale il confronto con il tavolo ministeriale è aperto da oltre un anno e mezzo e che auspichiamo sia ormai alle battute finali. Credo che questi atti siano la migliore risposta a chi in questi anni ci accusava di non aver adottato alcun documento di programmazione. Noi, invece, abbiamo lavorato in silenzio e centrato i risultati, nonostante lo sforzo messo in campo per fronteggiare l’emergenza pandemica”.

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