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Un anno molto particolare questo 2024: non solo è bisestile ma Carnevale ha anticipato San Valentino che coincide con Le Ceneri e quindi l’inizio della Quaresima. Dunque San Valentino ci introduce alla Pasqua. Festa, quella di oggi, che si concluderà davanti a due calici di buon vino e a lume di candela. Viviamola così, con romanticismo proprio per demonizzare la cronaca nera che corre sulle righe dei giornali quasi tutti i giorni. I femminicidi non si fermano e quindi nel nostro immaginario adolescenziale vogliamo ancora credere che l’amore, quello sano, esista ancora e che stasera si festeggi sotto i migliori auspici.

Ma quando nasce in realtà questa festa? E perché San Valentino è legato all’amore? In realtà, le radici pagane di San Valentino erano sfrenate e disinibite. Poi arrivò un papa che cristianizzò la festa con il santo. La tradizione vuole che si torni indietro fino all’epoca romana quando l’allora papa Gelasio I volle porre fine ai lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco. Questi riti si celebravano il 15 febbraio, prevedevano festeggiamenti sfrenati ed erano apertamente in contrasto con la morale e l’idea di amore dei cristiani. In particolare, l’apice della festa si aveva quando le matrone romane si offrivano, spontaneamente e per strada, alle frustate di un gruppo di giovani nudi, devoti al selvatico Fauno Luperco. Anche le donne in dolce attesa si sottoponevano volentieri al rituale, convinte che avrebbe fatto bene alla nascita del pargolo. In pratica, ad alleviare il dolore bastava lo spettacolo offerto dai corpi di quei baldi giovani, che si facevano strada completamente nudi o, al massimo, con un gonnellino di pelle stretto intorno ai fianchi. Per battezzare la festa dell’amore, il Papa Gelasio I decise di spostarla al giorno precedente – dedicato a San Valentino – facendolo diventare in un certo modo il protettore degli innamorati.

Esistono però molti Santi di nome Valentino, e, a parte il fatto che tutti furono martiri, non si sa molto di loro. Due sono i più noti. Il primo, nato a Interamna (oggi Terni) nel 176, proteggeva gli innamorati, li guidava verso il matrimonio e li incoraggiava a mettere al mondo dei figli. La letteratura religiosa descrive il santo come guaritore degli epilettici e difensore delle storie d’amore. Specie quando queste sono infelici: si racconta, per esempio, che abbia messo pace tra due fidanzati che litigavano, offrendo loro una rosa.

Il secondo, invece sarebbe morto a Roma il 14 febbraio del 274, decapitato. Per alcune fonti sarebbe lo stesso vescovo di Terni. Per altri sarebbe un altro martire cristiano. Per altri ancora, non sarebbe mai esistito. Ad ogni modo, si racconta che Valentino sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che invece era pagano. La cerimonia avvenne in fretta, perché la giovane era malata. E i due sposi morirono, insieme, proprio mentre Valentino li benediceva. A chiudere il cerchio della tragedia sarebbe poi intervenuto il martirio del celebrante.
In realtà il merito moderno di aver consacrato San Valentino come santo patrono dell’amore è da ascrivere a Geoffrey Chaucer, l’autore dei Racconti di Canterbury che alla fine del ‘300 scrisse – in onore delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia – The Parliament of Fowls, (Il Parlamento degli Uccelli) un poema in 700 versi che associa Cupido a San Valentino. Che così divenne il tramite ultraterreno della dimensione dell’Amore cortese.

Nel 1800, invece, alcuni medici prescrivevano il cioccolato per curare le delusioni d’amore: ritenevano che una dose di cioccolato potesse curare un cuore spezzato. In epoca moderna gli scienziati hanno confermato che il cioccolato contiene sostanze che sollevano l’umore. Il cioccolato e l’amore vanno a braccetto. San Valentino è una festa che ogni civiltà ha però trasformato in vera e propria ricorrenza, attraverso i propri usi e costumi, ma anche rituali e tradizioni. In Giappone il San Valentino è una vera festa del cioccolato: la tradizione millenaria vuole infatti che lo “scambio dei cioccolatini” sia un simbolico per le coppie che giurano il proprio amore. Sono le donne le prime a regalare cioccolatini – rigorosamente fatti a mano – per il compagno che dovrà ricambiare con lo stesso gesto un mese dopo, nella giornata dedicata al White Day, il 14 marzo, offrendo loro un omaggio di cioccolato bianco.

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