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Era il 1904 quando a New York arriva un immigrato italiano, costretto a lasciare la sua patria a causa delle sue idee socialiste e sindacaliste. Si chiama Carlo Tresca, è nato in Abruzzo, a Sulmona, nel 1879 e in America diventa presto un leader, organizza scioperi, contribuisce a guidare gli scioperi degli immigrati italiani che lavorano nelle fabbriche tessili nel New England e nelle miniere di carbone della Pennsylvania. Contemporaneamente pubblica articoli di giornale in cui denuncia padroni e mafiosi che sfruttano i lavoratori, vince e perde decine di processi per difendere la libertà sia delle sue idee che dei lavoratori immigrati in America da ogni parte del mondo. Per quasi quarant’anni l’Fbi lo considera tra i più pericolosi sovversivi. Tresca è una figura scomoda per tutti e in troppi lo vogliono morto, forse anche Mussolini, preoccupato per un possibile suo rientro in Italia. Un colpo di pistola alla schiena lo uccide una sera d’inverno a New York, l’11 gennaio 1943. Al suo funerale a New York un corteo di ottanta automobili cariche di fiori e migliaia di persone. Operai, tessitrici, intellettuali, artisti, scrittori piangono quello che fu definito “l’uomo più buono del mondo”. Poi su di lui, per anni, scende il silenzio.

La leggenda di quest’uomo coraggioso, combattente per la conquista dei diritti del lavoro, leader carismatico e giornalista appassionato è stata raccontata in un docufilm realizzato dal giornalista Angelo Figorilli e dal regista Francesco Paolucci Immagini e segni per narrare nel linguaggio più vicino alle nuove generazioni una figura ‘lontana’ e reale. Una storia necessaria, idealista e vera, che gli autori hanno tessuto intrecciando memorie e suggestioni con le testimonianze di chi ha incontrato Tresca nella sua vita tenendone vivi il messaggio e il ricordo. Primo tra tutti Maurizio Maggiani che nel suo ultimo libro, “L’eterna gioventù”, ha dedicato a Tresca pagine straordinarie dettate dal suo amore per il grande libertario.

Giovedì 22 febbraio, alle ore 18.00, al Teatro D’Andrea sarà proiettato il documentario e la voce narrante sarà proprio quella di Maggiani.

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