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SULMONA. Continua a perdere pezzi lo stabilimento della Magneti Marelli di Sulmona. L’altro giorno altri due dipendenti hanno firmato le dimissioni, accettando gli incentivi dell’azienda. Lo stesso accadrà ad altri operai nei prossimi giorni, come fanno sapere le organizzazioni sindacali che continuano ad esprimere forti preoccupazioni per il futuro della fabbrica peligna, soprattutto per la crisi che sta attraversando il settore automotive. “Ribadiamo l’urgenza di una convocazione ufficiale da parte della Presidenza del Consiglio dei vertici di Stellantis e delle aziende della componentistica, affinché si possa discutere insieme delle misure necessarie per salvaguardare l’industria automobilistica italiana e i suoi lavoratori”- sottolineano Fim, Fiom e Uilm, dopo la notizia del taglio di quattro miliardi e mezzi al comparto auto. La Marelli di Sulmona, da gennaio ad oggi, è scesa a quota 460 dipendenti, di cui 40 impiegati e il resto operai. A dicembre 2023 i lavoratori dello stabilimento sulmonese erano 480 e, entro fine anno, sono previsti altri esuberi. Intanto anche per il mese di novembre è stato confermato lo stop ai turni di notte. I vertici della Magneti Marelli avevano sospeso il terzo turno lavorativo lo scorso 26 agosto, a causa dei rallentamenti produttivi dell’ex Sevel di Atessa, a cui la Marelli è collegata per l’80 per cento della produzione. Dopo un paio di notti recuperate la scorsa settimana, gli operai hanno ripreso a lavorare solo di mattina e pomeriggio. “Quello che succederà nei prossimi giorni non possiamo saperlo perché, come ci hanno ribadito a Roma, lavoriamo in simbiosi con l’ex Sevel. Se Atessa non riparte con il terzo turno, non ripartiamo nemmeno noi”- ha detto Andrea Crugnale della Rus Fiom. Per i dipendenti della fabbrica era stato attivato il contratto di solidarietà lo scorso 19 agosto. Contratto che avrà la durata di un anno e prevede la riduzione lavorativa del 45 per cento con il mantenimento del bagaglio contributivo. A sollecitare la Regione a fissare il nuovo vertice regionale sull’automotive è il sindaco, Gianfranco Di Piero. “Nel corso dell’ultimo incontro ci è stato spiegato che anche la politica si trova di fronte alle nuove decisioni di Stellantis e alla caduta della produzione auto in Italia, tutte questioni che naturalmente sono entrate nell’agenda politica del governo. Il prossimo tavolo sarà a Sulmona. Ho sollecitato in tal senso la Regione per dare una segnale di presenza sul territorio dove insiste la Marelli”- afferma il sindaco, Gianfranco Di Piero. La produzione, infatti, è scesa in maniera vertiginosa anche nella fabbrica peligna. Dai 1200 pezzi di Ducato prodotti a settembre 2023 si è passati ai 620 pezzi prodotti a settembre 2024 con un calo di quasi il 50 per cento

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