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Contagi in tripla cifra e guarigioni ferme al palo. Lo scenario epidemiologico si tinge di nero per il territorio peligno-sangrino che continua ad accusare il colpo della dilagante ondata estiva che presenta rilevazioni tutt’altro che in linea con la stagione. Sono 187 i nuovi casi messi a referto, comprese 3 reinfezioni, così distribuiti: Sulmona 60, Castel di Sangro 23, Pratola Peligna 18, Raiano 14, Goriano Sicoli 8, Bugnara 7, Villalago 6, Introdacqua 5, Castelvecchio Subequo 5, Vittorito 4, Scanno 4, Prezza 4, Pacentro 4, Roccacasale 3, Pescasseroli 3, Corfinio 3, Campo di Giove 3, Roccaraso 2, Pescocostanzo 2, Villetta barrea 1, Rivisondoli 1 Pettorano sul Gizio 1, Opi 1 Molina Aterno 1, Castel di Ieri 1, Cansano ,1 Barrea ,1 Ateleta 1. La maglia nera la indossa Sulmona che torna a far registrare positività da record anche se il contagio resta diffuso poichè tocca ben 29 comuni del comprensorio. Un luglio vestito da gennaio che comincia a creare seri problemi in termini di tenuta del sistema. Se il virus in quanto tale non fa più paura come il passato, vista la forma blanda e leggera delle nuove infezioni, i luoghi sensibili del territorio sono alle prese con il piano ferie e con l’annosa carenza di personale che manda in affanno gli operatori. Dai servizi Asl sul territorio con i tre contagi accertati nelle ultime ore all’ospedale di Sulmona, messo a dura prova vista la carenza di risorse umane. La curva epidemiologica non dà alcun segnale di tregua. Cresce anche la forbice dei contagi a tre cifre tenendo che, lo scorso martedì, erano state annotate 121 positività sui registri Asl. Un’estate ormai fuori controllo, frutto dell’annullamento di ogni misura di prevenzione. Dalle mascherine non più obbligatorie e all’isolamento dei pazienti Covid che il più delle volte non viene più osservato con evidenti ripercussioni. In attesa dell’elaborazione settimanale dei guariti, gli attuali positivi sul territorio schizzano a quota 1480 a fronte di 4 attualmente degenti più i pazienti in osservazione nell’area grigia sulmonese. Un bollettino da brividi anche se, dopo due anni di pandemia, la convivenza con il virus va verso la normalizzazione ma occhio al sistema che non regge.

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