Elezioni USA 2024: quali scenari per l’Europa e l’Italia? Un dibattito a Sulmona
A pochi mesi dalle elezioni presidenziali americane, che vedranno sfidarsi il repubblicano Donald Trump e il democratico Joe Biden, quali saranno le conseguenze per l’Europa e l’Italia? Quali saranno le opportunità e le sfide che si presenteranno sul piano politico, economico e geopolitico? Queste sono alcune delle domande che hanno animato il dibattito organizzato ieri a Sulmona dall’associazione Civiltà Italiana, presso il palazzo Tabassi.
Ad intervenire sul tema sono stati il giornalista e scrittore Antonio Parisi e l’analista strategico Ferdinando Mach di Palmstein, presentati dal fisico del Cnr, professor Fabio Cardone.
Parisi ha sottolineato come le elezioni americane siano cruciali per il futuro dell’Europa, in particolare per l’Italia, che ha stretti legami commerciali e culturali con gli Stati Uniti. Secondo il giornalista, una vittoria di Trump potrebbe comportare un aumento dei dazi sulle esportazioni europee, con conseguenti ripercussioni negative per le imprese e i consumatori.
Inoltre, Trump potrebbe esercitare una forte pressione per risolvere il conflitto tra Russia e Ucraina, che minaccia la stabilità e la sicurezza del continente. Parisi ha anche ipotizzato uno scenario inedito, in cui Trump vinca le elezioni ma non possa insediarsi alla Casa Bianca, a causa di accuse di aver violato la Costituzione quattro anni fa. Questo potrebbe generare tensioni interne ed esterne agli Usa, con possibili effetti sulle relazioni transatlantiche.
Di Palmstein ha offerto una visione più ottimista, basata sulla forza economica e finanziaria degli Usa, che sarebbe in grado di superare le difficoltà e le crisi internazionali. Secondo l’analista, gli Usa hanno ancora un ruolo egemone nel mondo, mentre la Cina inizia a mostrare segni di debolezza, dovuti anche alla scarsità di risorse energetiche. Di Palmstein ha poi evidenziato come il fattore chiave per il futuro internazionale sia il possesso di nuovi giacimenti di petrolio e gas nel Caspio e nel Mediterraneo orientale, che potrebbero cambiare gli equilibri e le alleanze regionali. A suo avviso, chiunque sia il prossimo presidente americano, dovrà tener conto di queste nuove realtà e cercare di cooperare con l’Europa e l’Italia, che hanno interessi strategici in queste aree.